"Molto rumore per nulla". Un classico per raccontare i nostri tempi. MUsical da Giovani 'oNest diretti da Miale di Mauro sulle melodie di Bellopede
Di Paola de Ciuceis
Tra le più note di William Shakespeare, la commedia degli equivoci e delle follie d’amore Molto rumore per nulla, celebrata anche da un film di Kenneth Branagh del 1993 alla guida di un cast stellare, rinasce a nuova vita in forma di opera musicale in napoletano nell’allestimento che va in scena, in prima assoluta, al Trianon Viviani di Napoli l’11 e 12 novembre. Una produzione Nest in collaborazione con NIU TEATRO per la direzione musicale di Mariano Bellopede e i ragazzi del gruppo Giovani ’oNest nel ruolo dei protagonisti per l’adattamento e regia di Giuseppe Miale di Mauro che ce ne racconta la genesi.
Dopo Mozart, la scorsa stagione al Nest, ora Shakespeare al Trianon Viviani. Come nasce questa idea?
“Premetto che prima di Mozart, ci sono state altre rivisitazioni di classici da parte della Compagnia Nest. È un po’ nel nostro Dna attingere dai classici per raccontare i nostri tempi, del resto un classico è tale proprio perché riesce a parlare ancora al tempo presente pur essendo stato scritto secoli prima. Di Shakespeare avevamo già affrontato un’edizione dell’Otello andata in scena al Bellini all’interno del bellissimo evento Global Shakespeare. Questo per dire che è un processo quasi naturale per noi pensare a un classico e provare a farci un lavoro sartoriale per farlo calzare a pennello al nostro intento di racconto del tempo che viviamo”.
In che modo è intervenuto sul testo, l’ambientazione resta in Sicilia o si sposta?
“Il testo resta fedele all’originale nella storia e nei personaggi; si è provato a fare un lavoro sul linguaggio cercando di conservare intatta la poetica shakespeariana. Un tentativo di avvicinare i nostri giovani alla drammaturgia del Bardo e viceversa. Un modo per riconoscersi entrambi e parlare una lingua simile. Di conseguenza abbiamo spostato l’ambientazione da Messina a Napoli, cercando di conservare lo stesso sapore di ospitalità, cordialità e goliardia che l’autore immaginava della gente del Sud Italia”.
Chi è il gruppo Giovani ’oNest? Come ha lavorato con loro?
“È un cast che parte da lontano, da una serie di laboratori tenuti dai più importanti artisti e formatori del panorama italiano. Laboratori totalmente gratuiti, un modo per creare un’alternativa e dare una possibilità. Ne è nato un bel gruppo, così folto che nello stesso periodo parte di esso sarà impegnato a Praga in un progetto europeo. Intanto, a Napoli, si uniranno a noi alcuni diplomati all’Accademia del Mercadante e alla Factory del Bellini, per unire e mischiare le varie esperienze. Due dei nostri attori della Compagnia Nest, invece, faranno da chioccia ai ragazzi andando in scena con loro per supportarli e incoraggiarli”.
E con Bellopede, cui è affidata la direzione musicale del lavoro, come vi siete relazionati?
“È un’idea nata proprio con Mariano, chiacchierando davanti ad uno spritz e, appena si è creata l’occasione giusta, l’abbiamo messa in campo: Marisa Laurito si è appassionata e ci ha dato questa possibilità.
Abbiamo lavorato a stretto contatto, il lavoro di squadra nel totale rispetto delle competenze, sono valori aggiunti e non c’è cosa più bella”.
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