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“Eduardo mio”, tra parola e musica

Lina Sastri racconta il suo maestro di vita e di palcoscenico



“Eduardo mio”, tra parola e musica

di Pino Cotarelli


Racconto l’Eduardo che ho conosciuto, recitando con lui, conquistandomi stima e fiducia”, così esordisce Lina Sastri nel parlare di Eduardo mio, la pièce che approda al Diana di Napoli dal 9 novembre. La cantante e attrice napoletana, che abbiamo visto nelle commedie Natale in casa Cupiello, Filumena Marturano, Gli esami non finiscono mai, per citarne alcune, attraverso ricordi personali, citazioni di opere, di poesie, racconta il suo Eduardo, ma anche l’uomo che parla delle donne, della famiglia, dei suoi amori.

“Ci ho impiegato un anno per scrivere e realizzare lo spettacolo e non saprei dire come ci sono arrivata”, continua l’artista, in questa occasione anche regista. “Sentivo dentro la grandezza dell’eredità ricevuta dal personaggio gigantesco che è stato Eduardo. Da questa considerazione è nato il sottotitolo Maestro di vita e di palcoscenico, per evidenziare l’importanza del suo rigore, della sua severità e, soprattutto, dell’utilità delle regole che imponeva agli attori della compagnia, del sacrificio, dell’attenzione e della dedizione verso quello che eravamo chiamati a fare”.

Non mancano nel copione riferimenti al rapporto del drammaturgo napoletano con il padre e con i fratelli, poi con il lavoro e la società. Vivi anche i temi civili a lui cari. E la musica ad accompagnare le parole.

“Napoli, città generosa, mi ha dato tutto, il mare, la lingua, il senso della libertà, e le coordinate su come far confluire il caos in una forma di energia”. Da questa riflessione si apre un mondo, quello da cui traggono fervore i prossimi progetti della Sastri: “Sono in procinto di realizzare un film, ispirato al libro che ho dedicato a mia madre dal titolo La casa di Ninetta, di cui ho scritto la sceneggiatura e curo la regia. Alla Rai, intanto, sarà trasmessa la serie Vincenzo Malinconico, tratto dai romanzi di Diego De Silva, dove recito al fianco di Massimiliano Gallo”.


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