Madre Courage, che musica! La Paiato nel classico di Brecht, con la partitura di Dessau
di Paolo Coletta
Novembre 2019 Bertolt Brecht scrisse Madre Courage e i suoi figli dopo l’invasione della Polonia da parte di Hitler nel 1939. Brecht, fuggito dalla Germania nazista, si autoimpose l’esilio in Scandinavia nel 1933. È considerata tra le opere teatrali leggendarie del 20° secolo e forse il più grande testo contro la guerra di tutti i tempi. L’azione si svolge durante la Guerra dei Trent’anni, nel corso di 12 anni (1624 - 1636), rappresentati in 12 scene. Tema principale, la guerra come dispositivo del sistema capitalista concepito per il profitto di pochi. Pertanto, nonostante costantemente in cerca di tornaconto dal proprio commercio, Madre Courage è destinata a perdere: solo chi sta in cima al sistema ha reale possibilità di beneficiarne. Indicativo che nel testo originale tedesco il verbo “kriegen” sia spesso ripetuto, ora col significato di “fare la guerra” ora con quello di “ottenere’: In Italia si ricordano poche edizioni. Dopo il debutto assoluto nel 1952 con l’allestimento di Luciano Lucignani con Cesarina Gheraldi e Sergio Tofano, si fa presto a elencarle tutte: da quella dello Stabile di Genova di Luigi Squarzina con Lina Volonghi, alla versione Calenda - Degli Esposti del 1991 (a cui presi parte come giovane attore), per arrivare alle tre recenti di Marco Sciaccaluga - Mariangela Melato del 2003, sempre per lo Stabile di Genova, di Robert Carsen - Maddalena Crippa del 2005 per il Piccolo Teatro, e di Cristina Pezzoli - Isa Danieli del 2008, prodotto da Gli Ipocriti di Melina Balsamo. Cinque edizioni italiane di un’opera di contraddizioni e antinomie, a partire dalla principale, secondo cui Madre Courage si sforza di proteggere i suoi figli dalla guerra, ma li perde inesorabilmente uno dopo l’altro. In una nota del’ 49, alla vigilia della storica messinscena di Berlino, Brecht precisò: “Se Madre Courage non ricava nessun insegnamento da ciò che le succede, penso che il pubblico, invece, può imparare qualcosa osservandola”. Le musiche di Paul Dessau costituiscono un prezioso scrigno di significati. La storia del progetto sonoro ha visto impegnarsi più di un compositore. Paul Burkhard, che fu il primo e non l’unico, dovette partire da partiture già esistenti, sicuramente segnalate da Brecht, in riferimento alla prima edizione di Helsinki curata da Simone Parmet. Fra queste, L’etendard de la pitié di Emile Wesly: motivo da cui è tratta la celeberrima Canzone di Madre Courage. Il lavoro svolto da noi ha previsto la raccolta, l’integrazione, l’elaborazione e l’orchestrazione di tutti i materiali riguardanti la composita parti tura dell’opera a partire dall’edizione del 1941.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Comments