Vita straordinaria di un grande protagonista dello spettacolo italiano del Novecento
di Andrea Jelardi, Kairos Editore – Serie Oro – Collana Teatro (pag. 278- Euro 14)
di Antonio Tedesco
Omaggio a un grande e poliedrico artista napoletano, espressione sincera e piena di un'antica tradizione culturale, questa biografia di Nino Taranto, (NINO TARANTO – Vita straordinaria di un grande protagonista dello spettacolo italiano del Novecento) ad opera di Andrea Jelardi, edita da Kairos – Serie Oro – Collana Teatro (pag. 278- Euro 14), ci restituisce l'esperienza umana del cantante-attore-macchiettista, intrecciandola strettamente a quella artistica. Due dimensioni indissolubili che si identificano pienamente l'una nell'altra. E non potrebbe essere diversamente per una carriera durata quasi settant'anni. Articolandosi tra teatro, cinema, radio e, infine, televisione. Una “copertura totale” potremmo dire, di tutte le gradazioni dell'arte recitativa. Dalle celeberrime, esuberanti, macchiette di Ciccio Formaggio e del Barone Carlo Mazza, alla contenuta (apprezzatissima e premiata) drammaticità impressa al personaggio del prof. De Francesco in Anni facili, film del 1953, diretto da uno dei più importanti registi del dopoguerra italiano, Luigi Zampa. Passando per il non lunghissimo ma intenso sodalizio con Totò, per il “cinema-rivista”, le commedie musicali. Anche se il teatro, vale a dire, il contatto diretto col pubblico che lui reputava suo unico, legittimo giudice, rimarrà sempre la passione e l'interesse principale della sua vita artistica e professionale.
Jelardi, attento al dato biografico, come rileva anche Gino Rivieccio nella bella prefazione che apre il libro, mette costantemente in rilievo questa connessione vita-arte, questo scambio continuo, avallato anche da una serie di gustosi aneddoti che evidenziano gli aspetti di una personalità che compensava nell'esuberanza scenica, una certa riservatezza, un modo d'essere schivo e signorile che lo distingueva nel privato. Questa seconda edizione vede il testo ampliato e arricchito con numerose testimonianze sia giornalistiche che di esperienza diretta, come quella di Lucio Mirra che per molti anni ospitò Taranto nel suo Diana.
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