Di Roberta D'Agostino
Debutta al teatro Sannazaro venerdì 29 ottobre (in scena fino a domenica 31) Muratori di Edoardo Erba con Angela De Matteo, Massimo De Matteo, Francesco Procopio diretti da Peppe Miale. Una produzione Ente Teatro Cronaca.
Peppe Miale, Muratori, sembra scritto apposta per il periodo che stiamo vivendo, avete scelto il testo per la sua attualità?
Ho provato a raccontare la storia che volevo raccontare partendo dal momento storico che stiamo vivendo, quindi sono stato rispettoso del testo e degli attori provando a raccontare la storia che c’è e non c’è, che è sottesa al racconto, ma che comunque esiste. La storia di due uomini a cui è stato affidato un compito e che però vengono risucchiati dalla bellezza, che nello specifico è quella del teatro, ma che potrebbe essere quella del canto, che pure c’è nello spettacolo grazie ad Angela De Matteo, della lettura, della scultura.
Che spettacolo è Muratori?
La celebre commedia di Edoardo Erba, messa in scena per la prima volta in lingua napoletana, affronta un tema quanto mai attuale: la crisi dei teatri sempre più sacrificati per fare spazio a lucrosi mega supermercati. Tra esilaranti scambi comici e momenti di profonda riflessione, una storia di amicizia, rivincita e conflitti sociali che è un inno d’amore al teatro.
Che tipo di comicità racchiude il testo?
Io ho la fortuna di avere, senza sottovalutare o tralasciare il personaggio di Giulia, interpretato magistralmente da Angela De Matteo, i due attori principali, quelli che raccontano la storia, che sono due attori straordinariamente comici, ma prima di tutto sono due attori che riescono a coniugare perfettamente le due esigenze che lo spettacolo vuole: alla necessità di suscitare il riso si deve accompagnare la necessità di credibilità rispetto ai personaggi che devono interpretare e ai compiti che a questi personaggi vengono demandati. Loro sono attori di prosa fortissimi che hanno coscienza di ogni momento dello spettacolo, di cosa devono fare in ogni momento.
In regia che lavoro hai fatto?
La mia è stata una regia artigianale. Ho lavorato su una piccola visione, avuta studiando il testo, sempre con Massimo De Matteo, come d’abitudine, che mi ha portato a raccontare una storia con grande artigianalità ma con grande attenzione ai dettagli, ad ogni singolo particolare come deve essere per il regista. I tre attori hanno seguito tutte le mie indicazioni, anche le più peregrine, con grandissima fiducia. Questo è il vantaggio di lavorare con persone che sono anche molto amiche, ma mai disattendono al compito primario che è quello di trovare nuove strade, la migliore interpretazione possibile in quel momento. Per fare questo abbiamo dato fondo a tutte le nostre esperienze quelle del cinema, del teatro della televisione, che non sono poche per nessuno vista l’età che avanza(!). L’obiettivo era fare uno spettacolo importante ed insieme a loro tre sono stati fantastici in questo, non mi hanno mai tradito.
Sono attori che conosci molto bene ma dovendo definirli in poche parole?
Straordinari e perfettamente in parte. Con loro vanno ricordati gli altri componenti della famiglia di questo spettacolo: Luigi ferrigno, che ha creato le scene, di Floriano Bocchino autore delle musiche, e Alessandra Gaudioso per i costumi ed ovviamente Ente Teatro Cronaca che ci ha permesso di realizzare questo lavoro che per quest’anno farà tappa a Roma E Napoli ma che per l’anno prossimo girerà parecchio.
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