di Antonio Tedesco
L’arte di Eduardo – forme della messinscena, pubblicato nel settembre 2017 da Luigi Pellegrini Editore (pagg. 522 - € 20,00), è il secondo volume, frutto di un lavoro sviluppatosi nel 2014, in occasione del trentennale della scomparsa del grande attore e drammaturgo napoletano e partito su iniziativa dell’Università della Calabria nell’ambito di un progetto più ampio intitolato “I giorni e le notti – L’arte di Eduardo”, curato da Roberto De Gaetano e Bruno Roberti e con il contributo della Fondazione Eduardo De Filippo. Articolato in varie forme (convegni, conferenze, letture, testimonianze ecc.), il progetto è andato allargandosi coinvolgendo altre istituzioni quali l’Università di Salerno, la Casa del Contemporaneo, sempre di Salerno, l’Università di Messina, il Suor Orsola Benincasa di Napoli, la Cineteca Nazionale, e producendo, infine, questi due volumi che raccolgono importanti e preziosi contributi di autorevoli critici, studiosi e docenti universitari. Il primo, edito nel 2014 (L’arte di Eduardo – Le forme e i linguaggi, curato dagli stessi ideatori del progetto, De Gaetano e Roberti) si concentra principalmente sulla molteplicità di valenze espressive nelle quali la scrittura drammaturgica di Eduardo, ma anche la sua scrittura scenica in qualità di attore e regista, si esprime, spingendosi anche verso forme di rappresentazione non teatrali, come il cinema, che per un lungo periodo nella carriera del drammaturgo napoletano è stato senza dubbio un percorso artistico parallelo.
A distanza di tre anni vede la luce il succitato secondo volume, curato da Isabella Innamorati, Antonia Lezza e Annamaria Sapienza, che arricchisce ulteriormente il discorso di nuove sfaccettature e, oltre ad ospitare saggi critici e approfondimenti di indubbio valore e interesse, ad opera di svariati e prestigiosi autori, si avvale di una serie di testimonianze di chi con il Teatro di Eduardo, a vario titolo, si è confrontato direttamente sulle scene (Pier Paolo Sepe, Enzo Moscato, Alfonso Santagata ecc.).
I due volumi costituiscono, nel complesso, un importante strumento di studio e conoscenza dell’attività artistica di Eduardo, che viene contestualizzata in maniera più ampia, mettendo in rilievo aspetti del suo lavoro rimasti in ombra, oscurati da quella sorta di “gigantismo” teatrale che ne ha fatto uno degli autori più importanti del ‘900. Dai suoi rapporti con il cinema neorealista, alle collaborazioni con importanti istituzioni teatrali italiane, alla multimedialità – fino ad oggi sottovalutata – nella quale il suo lavoro drammaturgico ha trovato innumerevoli diramazioni.
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