Quando entro in una sala buia e posso ascoltare il silenzio, sono l’uomo più felice
di Antonio Latella
Gennaio 2016
Buongiorno o buonasera, a tutti voi che per un attimo avete deciso di leggere questa strana lettera, se lo state facendo vuol dire che siete stati a teatro a vedere uno spettacolo o che forse mi state leggendo a casa perché il vostro compagno o la vostra compagna o i vostri figli, sono stati a teatro e hanno preso questo giornale, allora immagino che frequentiate le sale teatrali e che siate degli spettatori, allora… Vorrei scrivervi che va tutto bene, vorrei dirvi che tutto quello che si fa ha un senso, vorrei raccontarvi che in Italia si va avanti per merito, vorrei dirvi che i giovani lasciano i loro paesi europei per venire a stare da noi perché il nostro Paese sa essere Cultura, comunque e sempre, in tutto quello che fa. Spettatori, vorrei dirvi che tutti vi rispettano, che i direttori artistici hanno un’alta considerazione di voi ed è per questo motivo che osano nelle loro stagioni e vi propongono titoli nuovi, attori giovani, nuovi drammaturghi e soprattutto registi che hanno voglia di provare a fare altro da ciò che è stato fatto e da ciò che è stato detto. È per la stima che hanno di voi che provano a creare e a dare spazi a nuovi linguaggi, non pensano a voi come un abbonato da tenere ad ogni costo, perché sanno che voi avete voglia di essere spiazzati, avete voglia di essere messi in crisi e portarvi a casa delle domande che vi accompagnino e non delle consolazioni facili che vi diano la buona notte, come una bustina di "sogni d’oro", tisana del dolce sonno. Vorrei dirvi che aprire un sipario è un’esigenza, una necessità, non è solo per intrattenimento che si fa spettacolo e in alcuni casi persino teatro. Vorrei dirvi che la politica aiuta la cultura e vorrei dirvi che i teatranti sono riconosciuti dai vari ministeri e dai cittadini stessi come cittadini e lavoratori, che hanno gli stessi diritti di tutti... Vorrei dire agli aspiranti attori: fate le scuole di teatro, ora ce ne sono tantissime, scuole ovunque, grandi e piccole, lo vuole il Ministero, fate i provini, fatevi prendere perché c’è lavoro per tutti, tantissimo lavoro e per questo che c’è tanta offerta di formazione, perché c’è una quantità di domanda impressionante! Si assumono attori, scenografi, costumisti, tecnici, registi, drammaturghi ovunque e soprattutto a paghe rispettabili e nessuno di voi sarà costretto a preoccuparsi per la propria sopravvivenza. Finalmente avrete una vita semplice ma dignitosa, grazie al Teatro, grazie alla Cultura, grazie alle manovre incredibili fatte dal vecchio, dal nuovo e dal futuro governo. Vorrei dirvi, ma questo ve lo dico, che io sono un uomo fortunato perché faccio un lavoro che mi piace, perché questo lavoro mi ha aiutato a stare al mondo e forse mi ha persino permesso di essere un uomo migliore, almeno spero. Vorrei dirvi, e anche questo ve lo dico, che nonostante la decadenza di tutto ciò che vedo intorno a me, quando entro in una sala buia e posso ascoltare il silenzio, sono l’uomo più felice e per un attimo penso che i miei "vorrei dirvi" possono diventare "vi dico” e soprattutto “mi dico", ma è solo un attimo, quell’attimo regalato da un vostro applauso. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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