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Andreoli e Silvestri sulla scrittura teatrale


di Simone Sormani


Scrittori si nasce o si diventa? A questo antico dilemma provano a dare risposta Marco Andreoli e Francesco Silvestri nel loro Lezioni di scrittura teatrale. Scrivere un testo per la messa in scena (Dino Audino Editore, pp. 176 – € 20,00). Scrivere un testo – affermano nella premessa – “ha molto più a che fare con la tecnica, con l’equilibrio, con la struttura, con la geometria, con il calcolo, con la fisica, con l’ordine e con l’architettura che non con l’ispirazione e con il talento grezzo. Non solo perché l’esistenza dell’ispirazione, intesa come improvvisa manna dal cielo, è tutta da dimostrare; ma anche perché il presunto talento grezzo, così com’è, è carta straccia. Viceversa la creatività, che funziona davvero come un muscolo, non solo esiste al di là di ogni ragionevole dubbio, ma risulta spesso indispensabile nel processo di sviluppo, più che di genesi, delle idee”.

Ecco perché propongono il superamento del termine “drammaturgo”, in favore della più efficace definizione di “artigiano consapevole”.

Partendo da questo assunto fondamentale, il libro è strutturato come un manuale pratico per la scrittura in cui in ogni capitolo – corredato di relativi esercizi – è affrontato un elemento fondamentale del testo teatrale e della sua realizzazione (didascalie, personaggi, fasi critiche, inventio, stimoli, dispositio, elocutio). Insomma, un vero e proprio laboratorio artigianale, curato da due autori d’eccezione, dove imparare a padroneggiare le principali tecniche di stesura di un copione, superando l’ansia della pagina bianca. Ma, aggiungono Andreoli e Silvestri nel Decalogo di chiusura, oltre ad esercitarsi quotidianamente bisogna essere curiosi e attenti verso la realtà circostante – e possibilmente girare con un taccuino in tasca –, studiare a fondo ciò di cui si vuole narrare, abituarsi alla fatica dello scrivere, leggere e andare a teatro, coltivare il proprio background.

Gli aspiranti autori, dunque, sono avvisati: limitarsi a frequentare un corso di scrittura creativa potrebbe non bastare.


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