Spett. Le direzione, vi scrivo per inviarvi questo comunicato nella speranza che qualcuno possa aiutare la nostra causa e il nostro corpo di ballo. Abbiamo organizzato una gara di solidarietà partita dal Teatro Comunale di Ferrara insieme al direttore del teatro Marcello Curvino, ovvero progetto Il Teatro per Ucraina, al quale si sono uniti molti teatri dal territorio nazionale di Italia, portando in scena due grandi classici della Danza, Giselle e Il Lago dei Cigni insieme al corpo di ballo Ucrainian Classical Ballet, il quale è composto dai ballerini di danza classica che provengono dai diversi teatri più importanti dell'Ucraina. Ieri, all'arrivo al Teatro Sociale di Como ci siamo scontrati con un problema: tra l'Arte, la Musica è la Cultura teatrale si è intromessa la politica, vietando a noi e ad altri artisti di utilizzare le opere russe; una situazione assurda per dei ballerini professionisti. La situazione che si è creata è per noi molto dolorosa. Siamo costretti, nostro malgrado, a non rappresentare più nei teatri di tutta Italia (come anche ieri al Sociale di Como) “Il lago dei cigni” di Čajkovskij, sostituendolo con “Giselle”. Noi diciamo sempre che la danza non ha confini, e che l’arte e la cultura non c’entrano con la guerra, ma in questo caso, benché possa sembrare assurdo, purtroppo c’entrano, eccome.
Io, Natalia Iordanov, manager e direttore responsabile della tournée in Europa della Compagnia del Balletto Classico dell’Ucraina, per la decisione della National Opera of Ukraine che ieri con una posizione politica, insieme ad uffici governativi come il Ministero di Cultura Ucraina, hanno richiesto alla nostra formazione, giunta a Como per danzare al Sociale, di non mettere in scena il capolavoro del compositore russo. I danzatori del nostro corpo di ballo sono dipendenti di teatri molto importanti, e ieri le due étoiles dell'Opera Nazionale dell'Ucraina, Olga Golitsya e Iurii Kekalo, danzatori di primissimo piano internazionale, appena giunti al teatro sono stati intimati a non danzare “Il lago dei cigni” pena il licenziamento, oltre ad essere rimaste vittime di accuse anche più gravi. Naturalmente i danzatori si sono preoccupati moltissimo e per questo, abbiamo proposto al Teatro Sociale la sostituzione con “Giselle”, un altro grande classico. Abbiamo recuperato i costumi e le scene che erano a Ferrara, dove avevamo già rappresentato lo spettacolo, e alle ore 20:10 di ieri è arrivato il furgone a Como: in 20 minuti i nostri tecnici e i tecnici del teatro Comunale di Ferrara e del Sociale di Como sono riusciti a montare le scenografie di Giselle, e così lo spettacolo è andato in scena anche se con 10 minuti di ritardo. Mi dispiace che la cultura diventi fatalmente oggetto di strumentalizzazione. Io credo fermamente che Čajkovskij non abbia nessuna colpa dei terribili crimini di guerra commessi da Putin e dal suo esercito e anzi spero che si possa tornare al più presto a danzare i suoi celeberrimi balletti. Sarebbe davvero triste rinunciare a tanta bellezza. La danza non deve avere confini. Purtroppo però, la tensione è comprensibile. Non dimentichiamo che in Ucraina, Putin e il suo esercito stanno compiendo un autentico genocidio. Non bombardano solo gli obiettivi militari, ma uccidono in modo crudele e gratuito i civili, le donne e i bambini indifesi. La nostra compagnia sta vivendo questa tragedia da lontano. Molti di noi hanno familiari e amici sotto le bombe, nelle zone più colpite. La nostra arte vuole portare al pubblico un messaggio di pace e speranza, attraverso la bellezza della danza e dare voce a tutto ciò che sta succedendo in Ucraina. CHIEDIAMO A VOI, gentile pubblico, DI CAPIRE LA SITUAZIONE POLITICA E DI SOSTENERCI IN QUESTO MOMENTO DIFFICILE. Voglio precisare che questo è soltanto una posizione politica riguardante ballerine russe che hanno usato l'immagine nello spettacolo Il lago dei cigni formando la Z e la V per sostenere armate russe e cecene. Il Governo Ucraino non ha nulla contro le opere dei grandi classici russi come Čajkovskij. E in realtà, se andiamo a rivedere la bio del musicista, scopriamo che è di provenienza Ucraina con radici ucraine. Cordialmente, la direzione artistica Natalia Iordanov Post di Oleksandr Tkachenko, Ministro della Cultura e della Politica dell'Informazione presso Ministero della Cultura e della Politica dell'Informazione dell'Ucraina Ecco pertanto le nuove info sul Balletto che verrà rappresentato:
Teatro Bellini, 25 aprile 2022 h. 21:00
Ukrainian Classical Ballet
Compagnia di Balletto Classico dell’Ucraina
Giselle
musica di Adolphe-Charles Adam su libretto di Théophile Gautier, Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges coreografie Jean Coralli, Jules Perrot, Marius Petipa Giselle - Olga Golitsya Albrecht - Iurii Kekalo direzione artistica Ivan Zhuravlov scene Evgeny Gurenko costumi Vera Poliudova produzione Colossart Production Sàrl
Il Teatro Bellini ha risposto al toccante appello della Compagnia di Balletto Classico dell’Ucraina, ospitando una replica straordinaria di Giselle, nella simbolica data del 25 aprile.
L'Ukrainian Classical Ballet, composto da eccellenti ballerini e solisti provenienti dai più prestigiosi ensemble del Paese, come l’Opera Nazionale Ucraina, l’Opera di Odessa e il Teatro d’opera e balletto di Kharkiv, porta in scena la celebre opera Giselle, con le étoiles Olga Golytsia e Iurii Kekalo tra i protagonisti.
Uno straordinario appuntamento per sostenere gli artisti che, allo scoppio del conflitto russo-ucraino, si trovavano in tournée fuori dal proprio Paese e che ora, a causa della guerra, sono impossibilitati a rientrare in patria.
Il Teatro Bellini vuole sostenere il Corpo di Ballo Ucraino messo in difficoltà dalla guerra, permettendo loro di continuare a danzare.
L'incasso dei biglietti sarà interamente devoluto alla Compagnia.
Prezzo unico 20€ + prevendita
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