La quindicesima edizione del Campania Teatro Festival dal 10 giugno al 12 luglio 2022
di Rita Felerico
Una conferenza stampa all’altezza delle aspettative quella organizzata martedì 26 aprile nella Sala Giunta del Palazzo della Regione a Santa Lucia a Napoli in occasione della presentazione della quindicesima edizione del Campania Teatro Festival, la sesta diretta da Ruggero Cappuccio. Sopra le righe sia per la programmazione (che vede ben 52 debutti assoluti su 145 eventi, 33 giorni di cartellone e l’impegno di ben 1700 lavoratori dello spettacolo) come sempre ideata su livelli di alta qualità, con presenze di straordinaria rilevanza sia nazionale che internazionale, sia per l’imprinting particolarmente armonioso e correlato fra le varie sezioni che lo compongono. Una “chimica virtuosa”, l’ha definita Alessandro Barbano amministratore unico della Fondazione Campania dei Festival, che vuole uniti per il raggiungimento dell’obiettivo la Regione Campania, nella persona del Presidente Vincenzo De Luca, il Museo e il Real Bosco di Capodimonte , nella persona del suo direttore Sylvain Bellenger, Istituti di Cultura, come il Grenoble e il Goethe e naturalmente il Teatro Mercadante, la Sala Assoli, il Politeama.
Ancora una volta Mimmo Paladino con il suo segno d’artista dona la cifra distintiva alla magia e alla simbologia del teatro, al “suo valore culturale e terapeutico – così lo definisce Barbano – alla sua forza eversiva che aggancia la parola alla memoria, alla immaginazione, alla ricerca della verità”; sono maschere che si moltiplicano per rinascere e nascere, nonostante tutto, nonostante il dolore delle guerre e la violenza sulle libertà dei popoli. La cultura, il teatro sono le uniche armi da usare per cambiare, che offrono gli occhi per guardare in più direzioni a gran parte dei protagonisti della storia creativa della città; si tramuta in un affascinante spazio culturale il Museo e il bosco della Reggia borbonica, con i suoi cortili, terrazze, spiazzi e distese di verde nelle quali si allestiranno come per incanto palcoscenici, pedane, spettacolari scenografie immerse e dialoganti con la natura che ancora palpita nei luoghi, con i suoi suoni, rumori, fruscii. E poi le materne accoglienti sale dei teatri cittadini e ancora lo scenario impareggiabile del teatro pompeiano. Si darà vita ad una città della cultura non invasiva – ci tiene a sottolineare il direttore artistico Ruggero Cappuccio –; Fifteen is green si legge nel comunicato stampa, ovvero il festival nasce all’insegna della eco-sostenibilità, a partire dall’uso dei materiali fino alla mobilità all’interno del parco, aderendo al progetto europeo EuRIC, la federazione europea delle imprese del riciclo.
Un intervento quello del direttore artistico tutto in corsa verso e con il ritmo della contemporaneità; il “nostro è un festival di contemporanei” afferma con giusto orgoglio, un festival libero che nella sua collaudata strutturazione non conosce crisi e abbraccia con la sua attività tutto l’arco dell’anno con progetti allargati e prodotti su tutto il territorio regionale. Si godrà del Festival a Pietrelcina, sul lungomare di Salerno, in tutti i capoluoghi regionali, in luoghi sconosciuti e bellissimi del nostro territorio e coinvolgerà con progetti inclusivi le scuole ( progetto Adotta un filosofo ) realtà territoriali particolari ( progetto Quartieri di Vita ) rendendo protagonisti anche immigrati e esuli, progetti che - come dichiara il Presidente De Luca - ridonano vita a quel nucleo di umanità alla cui ricerca è teso il fare cultura della quale si nutre la progettualità regionale e quindi anche il Festival in tutte le sue sezioni.
Le riflessioni base che alimentano l’attività del Campania Teatro Festival le abbiamo apprese dalla voce partecipata e patica del suo direttore artistico Ruggero Cappuccio: “dinanzi al naufragio della ragione, bisogna lasciarsi andare, dinanzi al collasso del linguaggio è necessario impazzire nella bellezza dell’arte e dell’amore e il teatro è l’ultimo inferno da percorrere, l’ultimo luogo nel quale Virgilio ci può accompagnare per riscoprire noi stessi e le verità del mondo. Il teatro è il luogo della relazione e se non c’è relazione non esiste dialogo, non esiste cambiamento”.
Unica fra le realtà culturali più importanti del nostro Paese e non solo, il Campania Teatro Festival si distingue dai molti, che ormai impazzano su ogni argomento e in ogni luogo, per il suo sguardo a trecentosessanta gradi su più espressività artistica, così da un lato si consolidano le varie sezioni già collaudate (letteratura, sportopera ,il sogno reale - i cui proventi verranno donati all’Ospedale Santobono – danza, musica), dall’altro si aprono nuove piste di ricerca approfondendo la sezione cinema, le attività diurne (yoga, cura della voce, attività ludiche ) e dando vita alla prima edizione del festival della Lettura e dell’Ascolto – Campania Libri a fine settembre inizi ottobre.
Dal programma ampio e variegato, si segnalano la performance acquatica della compagnia francese Ilotopie di Dominique Noel sul lungomare di Salerno il 25 giugno, il lavoro del regista kuwaitiano Sulayman Al-Bassam, quello del regista franco siriano Ramzi Choukair, la partecipazione di Charlotte Rampling, il nuovo spettacolo di Lina Sastri e, a Pompei per il Theatrum Mundi, Gloria scritto e diretto da Josè Montalvo, e Due Regine con Elena Bucci e Chiara Muti.
Per saperne di più e conoscere il programma particolareggiato di tutte e 9 le sezioni si può consultare il sito www.fondazionecampaniadeifestival.it dove sono illustrati con maggiori notizie anche tutti i progetti in atto e sul tappeto fino a fine anno.
Importante segnalare i prezzi di accesso agli spettacoli, 8 euro e 5 euro per anziani e pensionati e le speciali convenzioni per i possessori della tessera Feltrinelli, per i giovani (anche per questo si consiglia di consultare il sito).
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