Scenari post-pandemia in chiave tragicomica per Carlo Buccirosso e Biagio Izzo
di Pino Cotarelli
Diversi sono i settori produttivi del Paese che la pandemia ha messo in ginocchio, ed il mondo della cultura è risultato tra i più penalizzati. Teatri, cinema, discoteche, mostre, musei ed eventi vari, sono rimasti fermi al palo, nonostante gli inutili costi sostenuti per l’adeguamento alle disposizioni di effimera riapertura. La mancanza di una normativa univoca che regoli i rapporti delle maestranze in ambito artistico, ha impedito anche l’accesso ai vari provvedimenti introdotti dal governo e questo ha riguardato anche e soprattutto quelle risorse che ruotano intorno al mondo dello spettacolo.
“La chiusura dei teatri, dei cinema, zone dell’assembramento per eccellenza, è stata tra le più lunghe di tutte e ha comportato gravi danni al settore, a quanti lavorano direttamente o indirettamente con esso” afferma Giuseppe Caccavale, titolare dell’Augusteo di Napoli, figlio dei compianti Francesco e Alba.
Le vaccinazioni e i conseguenti green pass, necessari per l’accesso ai luoghi della cultura, possono oggi farci mettere alle spalle difficoltà che inizialmente apparivano insuperabili.
“Il fermo è stato durissimo, non immaginavamo sarebbe durato così a lungo. In teatro ci siamo salutati convinti di ritrovarci di lì a poco, non ci era ancora chiara la gravità dell’emergenza che ci stava travolgendo”, evidenzia Roberta Starace, moglie di Giuseppe, che aggiunge: “Ora la gente ha voglia di normalità, di tornare ai suoi impegni abituali e lo sta facendo. È tornata a occupare le poltrone rosse, ad assistere agli spettacoli con ancora più voglia e partecipazione”. Piena di speranze e aspettative, risulta quindi la rielaborazione della loro prossima stagione, con recupero delle rappresentazioni sospese, ed è già realtà l’aumento sensibile dell’affluenza del pubblico, indice del bisogno di distensione e spensieratezza. In questo senso appare la programmazione dell’Augusteo che presenta tra l’altro, a Natale, il sodalizio vincente dei due attori comici Carlo Buccirosso e Biagio Izzo, in una spassosa commedia che la dice lunga già nel titolo: Due vedovi allegri. Scritta e diretta da Carlo Buccirosso, che immagina vicende del dopo pandemia in chiave tragicomica.
“Due grandi attori amati dal pubblico si riuniscono sul palco con uno allestimento che accontenterà i nostri spettatori, che chiedono qualche ora di spensieratezza intelligente e di spessore”, spiega Caccavale.
Dei due vedovi allegri, Cosimo Cannavacciulo (Buccirosso) è quello ipocondriaco, la cui paura per la pandemia e la perdita della moglie per il virus, gli procurano ansia e sospetto per potenziali immaginarie congiure. Una solitudine la sua, acuita dai problemi economici conseguenti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo possono condurre anche all’esproprio dell’appartamento in cui vive. Si trova perciò costretto a dare in affitto una camera all’istrionica Virginia, attrice quarantenne. Da contraltare il vedovo Salvatore (Izzo), allegro e bizzarro custode del palazzo, che ha una stravagante figlia, Angelina, addetta alle pulizie degli appartamenti contigui a quelli di Cosimo, dell’orefice Tomacelli e della consorte Pupetta, depositari di un bizzarro e drammatico segreto, punto cruciale su cui fa leva l’umoristico intreccio performativo. Dunque, dopo il difficile periodo trascorso, ci aspetta nella sala di piazzetta Duca D’Aosta dal 21 dicembre al 16 gennaio un viaggio nella simpatica ironia di Buccirosso e nella comicità aggressiva di Izzo, che regaleranno levità e allegria quantomai desiderate.
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