di Harold Pinter, regia Michele Sinisi
di Rita Felerico
RIDOTTO del MERCADANTE 16 – 17 maggio 2022
Napoli - Il gioco del tradimento, di un ménage à trois scoperto e messo a nudo quando la storia fra gli amanti è già finita ma probabilmente volutamente nascosto dagli stessi protagonisti della vicenda , compresi il rispettivo marito e la rispettiva moglie, affascina ancora, mantenendo il pubblico su quel sottile confine di sospensione per qualsiasi scelta di giudizio e di razionale senso critico. E’ un po' il segno della parola di Harold Pinter che Michele Sinisi – regista e attore nei panni di Robert, il marito tradito – coglie con una appassionata emotiva interpretazione; messa in scena nel 1978, ne respiriamo anche oggi, in questa versione che ne sottolinea la contemporaneità, tutta l’atmosfera del cambiamento e della necessità di ribaltare i ruoli sociali del così detto status quo, ma anche la complessità delle relazioni umane, soprattutto quando i rapporti sembrano liberarsi da vecchi pregiudizi. Tutta la vicenda si dipana in un percorso a ritroso, inizia quando la storia amorosa è finita e percorre andando indietro le fasi del tradimento, fra gli amanti, fra i coniugi, fra gli amici, perché i protagonisti sono anche amici, dando così una più carnale corposità allo stesso concetto di tradimento. Robert, il marito, appare annoiato, beffardo ,sicuro di sé , ma è solo una maschera dietro la quale nasconde sofferenza; Jerry l’amante , Stefano Braschi, è un affascinante debole uomo, si nasconde in lui il bimbo che vuole essere amato e compreso; Emma la lei ‘contesa’, Stefania Medri, è fragile e tenera, delusa da Jerry e non sa dove andare a nascondere e donare il suo amore. Ed è proprio lei nella parte finale della commedia con un ballo dal ritmo incessante, fine anni settanta – che nessuno dei due uomini riesce a sostenere- da sola rompe definitivamente la linearità temporale degli avvenimenti. In quel ballo conclusivo e quasi tribale vanno a convergere le parole non dette, i vuoti dei dialoghi che volevano essere altro, le colpe e i pentimenti del non saper e voler comunicare, tutto finisce in quelle note, forse per ricominciare sempre allo stesso modo. Anche tacere è tradire se stessi, nascondersi dinanzi alle difficoltà e la musica sembra colmare questi silenzi interiori. “Questa proposta formale che coinvolge sia il piano temporale che quello spaziale, non è una novità nel teatro contemporaneo -ha dichiarato Sinisi in una intervista - oggi siamo un po’ figli di questa costruzione, anche grazie alla cinematografia, è un impianto narrativo a cui siamo ormai preparati. Eppure questo gioco spazio/tempo continua a stuzzicarci, a renderci partecipi, a divertirci, e anche a sorprenderci. A teatro la fruizione di una storia così congegnata è talmente avvincente da farci sentire in una specie di ludoteca, dove tuttavia non veniamo semplicemente “intrattenuti” perché è in gioco il rapporto con la nostra coscienza, con quelle sfaccettature dell’essere umano in cui siamo chiamati a rispecchiarci”. E il ‘gioco del teatro’ ci conduce per mano verso questo destrutturato linguaggio di traduzioni e di tradimenti, ed è una delle magie della scrittura di Pinter.
Michele Sinisi attore e regista teatrale è stato finalista nel 2008 e nel 2014 ai Premi Ubu, ha lavorato con registi come Baracco, Binasco, Muscato, Cruciani, dedicandosi principalmente a testi di drammaturgia contemporanea e testi classici. Regista e interprete di spettacoli come Riccardo III, L’arte della commedia, Le scarpe, Sequestro all’italiana, Amleto, è regista ne La prima cena, Il sogno degli artigiani, Agamennone, Macbeth e Moby Dick. Anche autore, oltre che interprete, di spettacoli come Murgia – spettacolo Generazione Scenario 2003 – Li Mari Cunti, Ettore Carafa, Otello (o la gelosia di Jago) e Il Grande Inquisitore. Per Elsinor firma, dal 2015, spettacoli di grande successo come Miseria&Nobiltà, I Promessi Sposi e La Masseria delle Allodole. Nel 2019 debuttano la sua versione dei Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello e Edipo. Il corpo tragico, performance creata in coproduzione con il Festival delle Colline Torinesi. A giugno 2021 debutta La grande abbuffata – coproduzione Elsinor e Teatro Metastasio di Prato –di cui firma la riscrittura insieme a Francesco Maria Asselta e la regia.Tradimenti di Pinter è la sua nuova regia e interpretazione.
TRADIMENTI di Harold Pinter traduzione Alessandra Serra regia Michele Sinisi con Stefano Braschi, Stefania Medri, Michele Sinisi consulenza artistica Francesco Maria Asselta scene Federico Biancalani assistente alla regia Niccolò Valandro luci Rossano Siracusano
produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale con il contributo di Next-Laboratorio delle Idee
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