Regia e coreografia Francesco Marilungo, al Teatro Nuovo di Napoli
Sabato 29 ottobre, ore 21.00 Teatro Nuovo Napoli, Körper - Centro Nazionale di Produzione della Danza nell’ambito di una collaborazione con il Teatro Pubblico Campano presenta: Party Girl regia e coreografia Francesco Marilungo.
Cast variabile composto da Alice Raffaelli, Roberta Racis, Barbara Novati, Flora Orciari, Agnese Gabrielli, luci e spazio Gianni Staropoli, assistente alle luci Omar Scala, video Gianmaria Borzillo, Francesco Marilungo, costumi Efisio Marras.
Spettacolo selezionato per la NID Platform 2021
Progetto vincitore del Premio Prospettiva Danza Teatro 2020
Progetto vincitore di Cross Award 2020
Un’indagine sul concetto di corpo femminile come oggetto del desiderio individuando l’essenza stessa del desiderio nella figura della prostituta.
Immagine quasi archetipica che rappresenta la morte sotto la maschera della vita e che pertanto ha il significato stesso dell’erotismo definito come il luogo in cui morte e vita si confondono.
Da un punto di vista più strettamente coreografico, la ricerca sul movimento ha trovato espressione nell’individuazione di qualità che potessero rappresentare metaforicamente il processo di oggettivazione del corpo femminile.
A partire da posture e movimenti capaci di innescare il desiderio nell’immaginario collettivo, le tre danzatrici costruiscono una danza minimale, un alfabeto stilizzato, rallentato, sospeso.
La componente sensuale ed erotica viene completamente annullata da un corpo che man mano perde vita, si fa oggetto, manichino. Il processo di oggettivazione è acuito da una voce fuori campo, che attraverso comandi impartiti alle danzatrici, modella in tempo reale la struttura della performance.
L’apparente rapporto di dominio è di fatto una relazione molto più articolata, ambivalente, così come è ambivalente la relazione cliente- sexworker. “Non c’è un’unica fonte di potere nella prostituzione, questa può essere appropriata e mantenuta dal cliente o dalla prostituta”.
La dialettica di assoggettamento e soggettivazione è sottile, mobile. Lo sguardo delle danzatrici riporta ad una dimensione intima, alla dimensione di una performance one to one in cui il pubblico viene posto in
uno stato quasi voyeuristico. Lo sguardo della spogliarellista, della hooker, che solitamente si protende verso l’esterno per rivolgersi e arrestare il cliente con l’ambizione di un guadagno monetario, in Party Girl si connota di una sfumatura intimista ed apre le porte verso un mondo interiore, umano, che si contrappone all’apparente disumanizzazione che il corpo sta subendo.
n scena tre televisori: reperti abbandonati che trasmettono video di paesaggi, strade, night club, appartamenti privati, luoghi di frontiera in cui tutto ciò che non è ‘lecito’ può trovare spazio.
spettacolo in coproduzione con Teatro delle Moire/Danae Festival, Festival MilanOltre,
in collaborazione con Amat e Comune di Pesaro nell’ambito di “Residenze Marche Spettacolo”, Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’Arboreto - Teatro Dimora | La Corte Ospitale); Teatro Petrella di Longiano; Centro di Residenza della Toscana, con il supporto di Did Studio / Nao Performing Festival, Anghiari Dance Hub, con il contributo di Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le arti e la cultura /Compagnia Menhir e Comune di Ruvo di Puglia / Talos Festival; ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’Arboreto - Teatro Dimora di Mondaino. Con il contributo di MiC - Ministero della Cultura e Regione Campania.
Francesco Marilungo
Attento al rigore compositivo di matrice RTC (Real Time Composition), focalizza il suo interesse nella creazione di atmosfere, frutto della giustapposizione di immagini strutturate su più livelli di rappresentazione.
Nei suoi lavori ricorre al corpo come portatore del duplice valore iconico/narrativo per indagare le figure archetipiche dell’inconscio collettivo con particolare attenzione al perturbante, a tutto ciò che è connesso al desiderio interdetto.
Il lavoro raggiunge un originale sviluppo in sala prove solo in seguito a un’attenta ricerca che attraversa e coniuga diversi campi di ricerca: dopo aver indagato un soggetto attraverso la scrittura, la lettura, la discussione e la ricerca audiovisiva, traduce attraverso il corpo l’immaginario maturato.
In sala sottopone sé stesso e i suoi collaboratori al suono, al silenzio e alla dissonanza, a volte anche sovraccaricando mente e corpo di stimoli, per vedere come questi ultimi reagiscono e quindi raggiungere una visione cinetica del soggetto.
Come diretta conseguenza della sua formazione scientifica, i suoi lavori hanno una struttura matematico-cartesiana.
Ogni elemento scenico viene considerato come un’entità complessa costituita da una miriade di equazioni che vanno a costituire l’intero sistema della performance.
Körper
Körper | Centro Nazionale di Produzione della Danza si occupa di produzione e sostegno per l’emersione di coreografi/e giovani artisti del territorio della Regione Campania con uno sguardo aperto sull’Italia e l’Europa; un lavoro soprattutto di valorizzazione degli artisti e le artiste residenti che dal territorio sono partiti per un percorso personale che li ha condotti oltre i confini del nostro Paese.
Molti giovani artisti che vogliono esprimersi attraverso la coreografia si rivolgono a Körper, che li indirizza e li accompagna nelle loro produzioni, nella promozione e distribuzione degli spettacoli.
Un Centro di Produzione che lavora con artisti diversi con l’intenzione di promuoverli e accompagnarli verso il lavoro e la professionalità. Luna Cenere, Giovanfrancesco Giannini, Sara Lupoli, Francesco Marilungo, Gennaro Maione, Marianna Moccia/Rebecca Furfaro sono alcuni degli artisti e performer sostenuti da Körper.
Lìattività del centro, specialmente del Direttore Artistico Gennaro Cimmino, ha un focus speciale intorno alla cultura del territorio campano e porta avanti un focus sulla napoletanità, iniziata nel 2017 con la “Tammurriata” al Napoli Teatro Festival.
Il focus prosegue con l’omaggio a Raffaele Viviani con Vivianesque, tornato in scena l’1 e 2 ottobre 2022 al Teatro Trianon e continuerà nel 2023 con un lavoro sull’universo dello scrittore e regista Giuseppe Patroni Griffi.
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