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"Rugantino" di Garinei e Giovannini

Al Teatro Augusteo di Napoli con Serena Autieri e Michele La Ginestra



rugantino - Michele La Ginestra e Serena Autieri - Foto Gianmarco Chieregato

di Pino Cotarelli


Col suo spettacolare impianto scenico, in cui si sono avvicendati attori del calibro di Fabrizi, Montesano, Manfredi, Proietti, è andata in scena al teatro Augusteo di Napoli, dove sarà in programma fino al 10 aprile 2022, la commedia musicale Rugantino, di Garinei e Giovannini nella versione originale, scritta con P. Festa e M. Franciosa in collaborazione con Gigi Magni, prodotta da Il Sistina, con la supervisione di Massimo Romeo Piparo. La rappresentazione, pur non raggiungendo acuti attoriali alla stregua di precedenti edizioni caratterizzate da questi grossi nomi, non ha deluso, evidenziando le buone prestazioni di Michele La Ginestra, tornato a vestire i panni di Rugantino dopo 21 anni, di Serena Autieri, nel ruolo di Rosetta già ricoperto in precedenti edizioni, così come per Edy Angelillo nel ruolo di Eusebia, mentre Vincenzo Failla veste i nei panni di Mastro Titta. In questa versione napoletana, si è notata qualche involontaria imitazione delle tipicità attoriali di Fabrizi e di Montesano. Un ottimo corpo di ballo che sulle belle e coloratissime coreografie, ha evidenziato particolare bravura anche nelle svariate acrobazie esibite. Molto atteso quindi e accolto da una folla di spettatori, l’imperdibile musical di Garinei e Giovannini, che fin dalla prima rappresentazione, del 15 dicembre 1962, al teatro Sistina di Roma, fece registrare il tutto esaurito con la mitica e storica rappresentazione con Nino Manfredi nei panni di Rugantino, Lea Massari in quelli di Rosetta, Aldo Fabrizi come Mastro Titta, Bice Valori nel ruolo di Eusebia e Lando Fiorini nei panni del Serenante il cantore; successo confermato subito dopo a Broadway in America, dove ci fu un sold-out per tre settimane. Una validità ribadita e confermata nel tempo, per la complessa e bellissima scenografia che si trasforma facendo emergere borghi, piazze e posti ameni della Roma papalina di fine XIX secolo, per i coloratissimi costumi, rigidamente d’epoca, di Giulio Coltellacci e le stupende musiche del maestro A. Trovajoli. Un pubblico che non si è sottratto e ha accompagnato i successi senza tempo di “Roma nun fa la stupida stasera”, “Ciummachella”, “Tirollallero”, della colonna musicale che accompagna la storia di Rugantino (Michele La Ginestra), un giovane popolano spaccone e nullafacente, che vive di espedienti con Eusebia (Edy Angelillo) che spaccia per sua sorella. Morto l’anziano prelato che li ospitava, Rugantino e la sorella pensano di sistemarsi presso il boia dello Stato Pontificio (Mastro Titta Vincenzo Failla), che intanto si innamora di Eusebia. L’attenzione di Rugantino è però rivolta alla bella Rosetta (Serena Autieri), moglie del violento e geloso Gnecco Er Matriciano, che riuscirà a sedurre solo nella Sera dei Lanternoni. Un vanto che dovrebbe essere gridato ai quattro venti, ma glielo impedisce l’amore che intanto interviene e solo quando, in compagnia degli amici, alza un po' il gomito, cede alla vanagloria e ferisce i sentimenti di Rosetta. Intanto Gnecco viene ucciso e Rugantino, involontario testimone, viene accusato ingiustamente del delitto e si difende, ma cede solo quando Rosetta si convince della genuinità del suo amore. Imprigionato e condannato a morte, giustiziato da Mastro Titta, Rugantino accetterà e affronterà la morte, forte dell'amore di Rosetta. Uno dei pochissimi e spettacolari musical, continuamente atteso dal pubblico, che collega il passato e il presente, in un ideale passaggio di testimone fra grandi attori del passato e attori del presente, ai quali viene affidata una grande eredità da custodire e perpetuare nel tempo.


Foto di Antonio Agostini e Gianmarco Chieregato



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