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Presenze

Racconti per Ricominciare 2022



foto di Anna Abet

di Rita Felerico


In una delle Ville Vesuviane più conosciute e amate, Villa Campolieto, forse la più restaurata in tutti i suoi ambienti, spazi all’aperto e giardini, ha preso corpo una delle rappresentazioni di Racconti per Ricominciare fra le più interessanti, sia dal punto di vista drammaturgico che interpretativo. Si parla di Presenze, lo spettacolo che in questa edizione del 2022 vede non solo rinnovata la collaborazione con il Goethe-Institut di Napoli ma l’instaurarsi di un nuovo prestigioso contributo, quello del Forum Austriaco di Cultura Roma, diretto da Georg Schnetzer. La curatela è stata affidata a Sabine Heymann, giornalista e critica teatrale tedesca, collaboratrice del Goethe. Si sono scelte due voci della contemporanea drammaturgia tedesca, Laura Naumann e Theresia Walser, e due della drammaturgia austriaca Thomas Köck e Robert Woelfl, nomi premiatissimi e presenti in diversi festival di teatro. I loro testi, tradotti in italiano e presentati in prima nazionale a Racconti, parlano della complessità del mondo contemporaneo con una cifra di respiro europeo e attuale nel descrivere criticità e drammatici impasse.

Carlo Di Maro, interpretando Porte d’oro di Woelfi, con il volto incerato da pagliaccio, su un piedistallo improvvisato, ha accanto a sé, posata in terra, una chitarra – recuperata fra i rifiuti - a rappresentare i suoi sogni svaniti. Simbolicamente la chitarra è il ‘luogo’ dove sono andati a rifugiarsi creatività e libertà, contrappunto di una vita vissuta in nome di una falsa ricchezza e di ipocriti ideali. Il successo, le porte d’oro che hanno fatto la ricchezza del protagonista non sono riuscite a soffocare l’istinto di umanità ancora vivo in lui che desidera spogliarsi di tutto pur di essere vero. Ma è incompreso, dal mondo e persino dalla moglie, che rischia di perdere.

Il mondo sembra proprio aver preso una direzione sbagliata; un concerto potrebbe descrivere con forza e grande dis/armonia il disastro nel quale siamo immersi, senza scampo. Un concerto che sogna e descrive con dovizia di particolari il personaggio descritto da Kock, interpretato meravigliosamente da Paolo Cresta in Gridano gli animali tutti.La presunzione dell’uomo che crede di essere superiore ad ogni cosa e ad ogni altro essere, l’ottusità degli europei, la cocciutaggine cretina di credere di appartenere ad un logos di pensiero, essenzialmente economico, ritenuto perfetto, che ha invece trasformato tutto e tutti gli esseri umani in oggetti da usare e da buttare poi come scarti. Un processo inarrestabile i cui deliranti e incontrovertibili risultati saranno irremediabilmente ereditati dai nostri figli.

Più giù, nel prato, un quasi allucinato Raffaele Ausiello interpreta il monologo Hansel e Gretel ispirato agli scritti di Laura Naumann. Immerso nel mondo altro dei social e del linguaggio tecno, è un padre in cerca di un nuovo contatto con i figli. Tenta di usare i loro stessi mezzi di comunicazione, di essere sempre connesso, di non perdere quel filo di tenue linguaggio che però- invece di avvicinarli – li allontana e li rende ancora più estranei. Non sappiamo parlare più da umani e persino il tentativo di usare le briciole della favola che ha lo stesso titolo del monologo del fratelli Grimm– miracolosamente ricordate – fallisce.

A Francesca Borriero è affidato Niente in vista , monologo di Theresia Walser nel quale si descrivono i sentimenti, i pensieri , i moti di ribellione di una donna tenuta prigioniera dal contagio scoppiato su una nave. Ha solo 15 minuti, ogni giorno, di aria, per passeggiare sul ponte, avanti e indietro; è il solo modo di comunicare e di dare sfogo alla sua rabbia.

Uno degli spettacoli più teatrali del Festival, con testi avvincenti, penetranti e interpretati con grande professionalità e passione Presenze di sicuro resterà nell’immaginario degli spettatori, non solo per le drammaturgie che rispecchiano in modi diversi le situazioni di dismissione e di incoerenza che oggi si vivono, in gran parte dell’Europa e del mondo in genere, ma per la capacità di portare a pensare. Quanto abbiamo sbagliato? quanto si può recuperare? quanto siamo ancora vivi ? quanto siamo diventati, in questo mondo, solo fantomatiche presenze? quanto abbiamo perduto di noi stessi?.

Questi giovani scrittori e attori ci aiutano a riflettere


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foto di Anna Abet


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