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"Oh, To Believe In Another World" di William Kentridge

Al Teatro Grande Del Parco Archeologico Di Pompei mercoledì 29 e giovedì 30 giugno alle 21.00 le esclusive date italiane dell’opera dell’artista sudafricano William Kentridge

"Oh, To Believe In Another World".

Un film per la SINFONIA N° 10 di Dmitrij Šostakoviceseguita in scena dalla Luzerner Sinfonieorchester con la direzione del maestro Michael Sanderling.

Composta nel 1953 a pochi mesi dalla morte di Stalin la Sinfonia N° 10 di Šostakovic è unanimemente considerata la resa dei conti del musicista russo con lo “stalinismo” ed un grottesco, feroce ritratto del tiranno


«La situazione in cui ci troviamo non può essere lo stato finale del mondo;

ci deve essere una condizione migliore per tutti, artisti compresi».

(William Kentridge)


Nuovo, imperdibile appuntamento con la scena internazionale alla rassegna estiva del

Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Pompeii Theatrum Mundi, quello di mercoledì 29 e

giovedì 30 giugno, alle 21.00, al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei.

Si tratta della recente opera filmica del 67enne artista di Johannesburg Wiliam Kentridge

dal titolo Oh, to Believe in Another World, nata per accompagnare la Sinfonia N° 10 di

Dmitrij Šostakovic, eseguita dalla Luzerner Sinfonieorchester diretta dal maestro

Michael Sanderling.

Un progetto avviato e commissionato dalla Luzerner Sinfonieorchester, reso possibile

da un contributo della Art Mentor Foundation Lucerna; produzione film The Office

performing arts + film. La prima mondiale dell’opera ha avuto luogo a Lucerna, in

Svizzera, lo scorso 15 giugno.

Adesso Oh, To Believe in Another World approda in esclusiva italiana per due sere al

Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei, segnalandosi tra gli eventi di punta della

rassegna, e tra i maggiori dell’estate italiana dei festival che attraversa l’intero stivale.

Il 5 marzo 1953 morì il dittatore Stalin. Tra l’estate e l'autunno dello stesso anno Dmitrij

Šostakovic compose la sua decima sinfonia. Erano passati otto anni dalla nona, e quindi

il ritorno al genere sinfonico fu una decisione importante.


L'intensità emotiva di questa sinfonia era corrispondentemente grande: una resa dei conti

con lo stalinismo nel suo insieme e, specialmente nel secondo movimento, un grottesco

ritratto del tiranno.

Distruzione e degrado umano determinano anche il terzo movimento, in cui Šostakovic

intesse anche nelle sue iniziali D-Es-CH- segni inconfondibili della propria sofferenza sotto

la dittatura. Le reazioni "ufficiali" alla decima Sinfonia furono contrastanti in URSS; in

Occidente, invece, fu subito riconosciuta come una delle opere più importanti del

compositore. Fino ad oggi non ha perso nulla della sua schiacciante efficacia.

L'artista sudafricano William Kentridge (Johannesburg, 1955), è uno dei maggiori maestri

contemporanei, la sua opera è ricca di riferimenti: cinema, letteratura, arte visiva,

teatro, questioni sociali, storiche, politiche, compongono il suo ricco universo creativo. Di

recente Kentridge ha dichiarato: «La situazione in cui ci troviamo non può essere lo stato

finale del mondo; ci deve essere una condizione migliore per tutti, artisti compresi».

info: www.teatrodinapoli.it



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