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Oh, To Believe In Another World

un film di William Kentridge per la Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič eseguita dalla Luzerner Sinfonieorchester diretta da Michael Sanderling

Teatro Grande Di Pompei - Pompei Theatrum Mundi 29 - 30 giugno 2022



Oh, To Believe In Another World

di Rita Felerico


Pompei - Potremmo ascoltare la Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič diretta da Michael Sanderlingindipendentemente dal film di William Kentridge e viceversa, senza nulla togliere alla bellezza di vera arte espresse dall’una e dall’altro; ma al Teatro Grande di Pompei il 29 e il 30 giugno u.s. si sono intrecciate dando vita ad un evento originale e unico : OH, TO BELIEVE IN ANOTHER WORLD.

Il film non distrae dalla musica e le note non sono semplice commento alle immagini; sembrano nascere insieme per un racconto che tesse la sua trama sui binari contrapposti ma indistricabili della sensorialità e della fantasia, un risultato ancor più magico se si pensa che è la Storia a fare da sfondo, la storia con i suoi accadimenti e con le sue amare verità.

La sinfonia Dmitrij Šostakovič la eseguì la prima volta a Leningrado nel dicembre del 1953, anno della morte di Stalin, e intensamente vi racchiuse tutta la drammaticità e il senso del difficile rapporto che ebbe, lui grande musicista e compositore, con il governo russo. Amato e poi accusato e messo al bando dalla censura di regime con l’accusa di non aderire alle direttive culturali del partito, fu espulso dall’insegnamento presso il Conservatorio di Mosca e nella sua vita si riflettono le vicissitudini di tutta quella giovane intelligenza sovietica che animò il periodo dell’ avanguardia , piena di speranze poi annientate.

L’Orchestra Luzerner Sinfonieorchester, una delle più prestigiose al mondo, guidata da rinomati direttori, diretta in questo concerto da un Maestro come Michael Sanderling, un artista attento a guidare e dare voce alle giovani generazioni di musicisti e compositori, ha eseguito la partitura senza eccedere nei timbri, nelle note, nelle coloriture, facendo parlare Šostakovič nelle sue linee di sentimento e di dialogo. Tutto si armonizzava con l’ovattata atmosfera pompeiana, dove la storia vibra ancora tra le antiche mura e colonne.

Il genio di William Kentridge, la cui opera è famosa in tutto il mondo, come un mago ha amalgamato e combinato disegno, scrittura, film. “Come dovrebbe essere un film il cui scopo è accompagnare l’esecuzione orchestrale di una sinfonia?”, si è chiesto. E la sua fantasia ha dato vita a pupazzi interpretati dagli attori “che si trovano all’interno dei pupazzi. La forma è quella del collage, perché la storia si intende qui come una forma di collage. E’ un mezzo artistico che permette di riflettere sugli eventi storici” , leggiamo nel depliant. I pupazzi sono Elmira Nazirova, allieva di Šostakovič, Vladimir Mayakovsky e la sua amica Lilya Brik, e poi Lenin, Trotsky e Stalin. Si muovono, ognuno con il suo ritmo, negli spazi dismessi di un ipotetico museo della storia sovietica, non parlano, vestiti di colori e forme diverse a seconda della loro personalità e ruolo.

Le immagini sono accompagnate da versi di Mayakovsky, del poeta che arrivò al suicidio dopo la grande disillusione politica e letteraria .

Uno straordinario appuntamento in questa quinta edizione del Pompei Theatrum Mundi curata e diretta di Roberto Andò direttore del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale ed organizzata con il Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con il Campania Teatro Festival. Interessante il dialogo – a commento dell’evento - organizzato al Mercadante il 30 giugno da Roberto Andò con William Kentridge e Vincenzo Trione, critico e storico dell’arte.

Non è un incontro formale quello con l’artista sudafricano William Kentridge (nato a Johannesburg nel 1955), uno dei maggiori maestri contemporanei. La sua opera ha sempre affrontato le questioni sociali, storiche e politiche che sono parte del suo variegato universo creativo, analizzate anche nella loro relazionalità. Di recente Kentridge ha dichiarato: “La situazione in cui ci troviamo non può essere lo stato finale del mondo” e noi con lui vogliamo crederlo e ci ritroviamo in quella OH che precede il titolo , che è un po' la meraviglia della riscoperta della forza, della necessità e della verità racchiusa nella bellezza delle arti, di cui abbiamo tanto bisogno e delle quali dobbiamo nutrirci e servirci.


un film di William Kentridge per la Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič eseguita dalla Luzerner Sinfonieorchester diretta da Michael Sanderling progetto avviato e commissionato dalla Luzerner Sinfonieorchester reso possibile da un contributo della Art Mentor Foundation Lucerna produzione film The Office performing arts + film


©Riproduzione Riservata




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