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Legittimità Fardelli di famiglia


di Antonio Tedesco


La figura del “patriarca”, Eduardo Scarpetta, è fondamentale per comprendere le dinamiche che hanno caratterizzato la vita e i rapporti della sua diffusa progenie.

In particolare il suo essere artista popolare e uomo di grandi ambizioni, che dal teatro si riflettevano pesantemente anche nella vita privata. Mosso da una sorta di voracità esistenziale, incapace di contenersi nei limiti di un normale contesto familiare, debordante sulla scena come nella vita, lasciò una traccia profonda in chi gli viveva vicino, nei figli soprattutto, legittimi o meno che fossero. Per tutti loro rimane come un pesante (non) rimosso. Il fardello esistenziale dal quale non riuscirono mai veramente a liberarsi. Il figlio legittimo, Vincenzo, per il quale resta la gravosa eredità del nome e della Compagnia da gestire. Gli “illegittimi” figli di Luisa, i fratelli De Filippo, per i quali è stato il sottile conflitto-tormento di una presenza-assenza, tanto aleatoria quanto ingombrante. Quel fardello che non ha mai smesso di aleggiare su di loro anche quando le loro vite e le loro carriere hanno conosciuto sviluppi del tutto originali e autonomi.

Un affetto spassionato gli viene, invece, dalla figlia Maria (legittimata!), che ne lascia un ritratto amorevole nel libro di memorie, Felice Sciosciammocca. Mio padre.


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