Da William Shakespeare con la regia di Laura Angiulli a Galleria Toledo
di Francesco Gaudiosi
Torna in scena a Galleria Toledo a Napoli un classico della drammaturgia shakespeariana, rivisitato da Laura Angiulli che, già in sue precedenti regie dei testi del Bardo, aveva dato prova di allestimenti particolarmente apprezzati sia dal pubblico che dalla critica. È il turno di Giulio Cesare, che è in scena dall’11 al 13 marzo nella sala dei quartieri spagnoli e che vede in scena Bruno Tramice, Alessandra D’Elia, Stefano Jotti, Luciano Dell’Aglio, Paolo Aguzzi, Antonio Marfella e Andrea Palladino. Nell’adattamento e regia dell’Angiulli, si assiste a una rivisitazione del testo originale, con l’intenzione di avvicinarsi alla descrizione del personaggio di Cesare raccontato da Plutarco nelle Vite Parallele: non più un uomo risoluto, coraggioso e convinto del suo successo, bensì un personaggio piccolo, intimidito da una congiura che si aspetta in qualunque momento, spaventato dal suo stesso potere.
Il risultato è un allestimento costruito in funzione del progetto cospiratore di spodestare Cesare dal suo trono, ordendo una congiura, appunto, da cui trae il nome questo adattamento. La costruzione drammaturgica è dunque finalizzata a una visione metatestuale, con il proposito di valorizzare l’ensemble di personaggi che contornano la figura dell’imperatore, sia prima che dopo la sua morte. L’attenzione è rivolta, in sintesi, sull’intento omicidiario che viene ad innescarsi, e non sul personaggio di Cesare, in questo contesto succube delle sue stesse azioni e colpevole di occupare un trono ritenuto scomodo per il Senato di Roma. Ecco che dunque viene a crearsi una partitura che, seppur fedele al testo (a cui si aggiunge la selezione di una traduzione particolarmente apprezzata e coerente alla drammaturgia originale, dato ormai assai trascurato negli odierni allestimenti di Shakespeare), permette allo spettatore di concepire la rappresentazione attraverso una visione critica del tutto inedita. Quest’ultima contrappone infatti alla più radicata visione cesarista una concezione del personaggio basale per l’arricchimento di odio e di invidia nei suoi confronti da parte dei protagonisti della congiura, all’inizio apparentemente secondari ma in tale contesto perni centrali attraverso cui si dipanano le vicende dello spettacolo.
L’insieme degli interpreti sulla scena restituisce una prova attoriale convincente, grazie ad un ritmo narrativo serrato e un adattamento che, pur di fronte all’evidente necessità di eliminare alcune parti del testo originale in funzione della rivisitazione che si vuole qui presentare al pubblico, restituisce una prova attoriale sapientemente congegnata. Progetto La Congiura/Giulio Cesare è un allestimento che ancora una volta conferma la capacità di Laura Angiulli di saper identificare alcuni elementi, evidentemente essenziali, dei testi di Shakespeare e di proporre rivisitazioni capaci di convincere grazie ad una visione drammaturgica che coglie nel segno l’elemento significativo che connota il nucleo del lavoro shakespeariano, grazie ad un’intuizione scenica e a un cast di interpreti che, nel contesto qui considerato, si rivela di provata pregevolezza.
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