Il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale
martedì 24 maggio alle ore 21.00 al Teatro Mercadante presenta:
È LA NOTTE UN RADUNO D’OMBRE
Appunti su Falcone e altri testi di Franco Scaldati
un progetto di Franco Maresco e Claudia Uzzo
video e regia di Franco Maresco
con l’attore Melino Imparato
musiche di Salvatore Bonafede e Gabriele Mirabassi
eseguite dal vivo da Gabriele Mirabassi
Una produzione Teatro di Napoli-Teatro Nazionale
in collaborazione con Associazione Lumpen
Nel 30° anniversario della strage di Capaci (Palermo) del 23 maggio del 1992, il Teatro Nazionale di Napoli, martedì 24 maggio alle ore 21.00 al Teatro Mercadante, presenta E’ la notte un raduno d’ombre. Appunti su Falcone e altri testi di Franco Scaldati.
Una performance tra immagini, testi e memorie, su progetto di Franco Maresco e Claudia Uzzu, a partire dal testo del drammaturgo, attore e regista Franco Scaldati, scomparso nel 2013 autore di testi come Il pozzo dei pazzi, Totò e Vicè, considerato tra i maggiori esponenti della drammaturgia italiana contemporanea dalla seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso. Un evento artistico e allo stesso tempo civile, attraverso la poesia e le parole di Franco Scaldati e le immagini del regista Franco Maresco, per ricordare e raccontare l’atmosfera degli anni dell’operato del Magistrato Giovanni Falcone, assassinato da Cosanostra insieme alla moglie Francesca Morvilo e ai tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Gli "Appunti per Falcone" furono ritrovati tra le carte del drammaturgo Franco Scaldati nel 2018. «Dell'esistenza di questi brevi testi poetici mi aveva parlato più volte Melino Imparato dopo la morte di Scaldati – ricorda Franco Maresco. Si sapeva che c'erano, o c'erano stati veramente, ma nessuno li aveva trovati fino a quell'anno. In "Appunti per Falcone" non c'è nessun riferimento ai fatti reali, alle cronache di quella strage del '92, meno che mai a trattative tra Stato e mafia o ai mille " teoremi " di cui si parla o delira da trent'anni. C'è invece la poesia e la lingua irripetibili di Franco Scaldati, la sua visionarietà, la sua profondissima riflessione sul mistero dell'esistenza umana, su quella che lui chiamava la "perversione del destino". Solo gli "esperti " di vecchie cose palermitane riconosceranno in alcuni splendidi monologhi il riferimento biografico a Falcone: quello del boss della Kalsa, Tommaso Spadaro, che da bambino giocava a pallone con il futuro giudice (e suo "nemico"). Il resto è puro Scaldati, visione di " abissi e catastrofi ", da cui però, forse, può rinascere ancora la vita».
La performance anticipa il progetto di produzione che il Teatro di Napoli avvierà intorno alla drammaturgia di Franco Scaldati, con il regista Franco Maresco, a partire dalla prossima Stagione.
Ingresso libero su prenotazione, fino a esaurimento posti disponibili, scrivendo a: ufficiopromozione@teatrodinapoli.it
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