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Il nuovo spettacolo di Emma Dante inaugura "Il menù dei piccoli", al Teatro Nuovo di Napoli

Domenica 11 dicembre 2022, Teatro Nuovo Napoli Il menù dei piccoli

Al via la rassegna di teatro per bambini, famiglie e pubblico scolastico, promossa dal Teatro Pubblico Campano in collaborazione con I Teatrini



Il nuovo spettacolo di Emma Dante inaugura "Il menù dei piccoli", al Teatro Nuovo di Napoli

Sarà il nuovo spettacolo di Emma Dante a inaugurare, domenica 11 dicembre 2022 alle ore 11.00 (replica alle 17.30), Il menù dei piccoli, tre spettacoli proposti al pubblico dei bambini in una mini rassegna a loro dedicata, da guardare insieme in famiglia o con la scuola, proposti da tre compagnie che si muovono in maniera trasversale fra teatro, fisicità, danza, con uno sguardo particolare al mondo dell'infanzia.

Presentata da Teatro Pubblico Campano in collaborazione con I Teatrini, la programmazione proporrà tre creazioni sceniche che “parlano” ai bambini e ragazzi di oggi di temi come povertà, superbia, felicità alla maniera di Emma Dante e delle sue riscritture delle fiabe classiche, con lo spettacolo Scarpette Rosse.

Dopo Cenerentola e Hans e Gret, l’autrice e regista siciliana, tra le creatrici più immaginifiche del nostro teatro, torna a parlare ai bambini, riscrivendo una fiaba classica di Andersen che conquista spettatori di tutte le età, in uno spettacolo da vedere vicini, bambini e adulti.

Scarpette rotte è un apologo che, in un’esplosione di fisicità e colore, insegna il valore dell’altruismo e della gratitudine. La triste vita di un’orfana si trasforma in un sogno sfavillante, ma il lusso sfrenato nasconde insidie e le scarpette magiche hanno una lezione terribile da insegnare.

Domenica 12 febbraio 2023 alle ore 17.30, sarà la poesia di Paloma, ballata controtempo di Tonio De Nitto e della sua Factory Compagnia Transadriatica, "premio Eolo 2022 menzione speciale per il teatro di figura". Una bambola che raffigura un'anziana e la sua animatrice, il tempo che vola, la vita che scorre, e il rapporto con la musica, spettacolo emozionante e struggente. E’ una pre­senza misteriosa quella del tempo, o chissà chi, e Paloma cerca ingenuamente di sfuggirgli con il suo carico di ricordi.

Diritti dei bambini, bellezza, fiducia, uguali opportunità alla maniera di Babilonia Teatri/Koreja, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, con la scrittura veloce alla quale ci hanno abituati da Made in Italy in poi, creano un’ode al bambino, Dire Fare Baciare Lettera Testamento, in scena domenica 19 marzo 2023 alle ore 17.30, a chiudere la rassegna. Personale manifesto dei diritti del bambino, lo spettacolo è una proposta di gioco rivolta ai bambini, ai loro genitori, maestri e agli adulti in genere. E' un invito a scoprire le possibilità del fare, del fare da soli, del fare insieme.


Domenica 11 Dicembre 2022, ore 11.30 e ore 17.30 Fondazione TRG / Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale in collaborazione con Compagnia Sud Costa Occidentale

presentano SCARPETTE ROTTE il nuovo spettacolo scritto e diretto da Emma Dante (Età consigliata 6-10 anni)

con Martina Caracappa, Davide Celona, Adriano Di Carlo, Daniela Macaluso costumi Emma Dante scene Carmine Maringola disegno luci Cristian Zucaro


C'era una volta una scarpetta rossa abbandonata sul ciglio della strada che aveva una speranza: ritrovare sua sorella. La scarpetta sinistra aspettava, d’estate, d’inverno, ma intanto il suo colore scoloriva e la sua pelle si rattrappiva.

Un pomeriggio una macchina la schiaccia bucandole la suola. la scarpetta piange, si dispera, si sente sola. ma resiste e continua a sperare. Passano i mesi, gli anni e lei si sente come se piano piano si fondesse con l'asfalto fino a sprofondare giù nel centro della terra.

Ma un giorno, durante un temporale, un fulmine spezza il ramo di un albero. Da quel ramo cade la scarpetta destra sua sorella, nuova, intatta, bellissima. La scarpetta sua sorella, protetta dall’albero a cui era rimasta appesa, è rossa, brillante, un numero 35 da schianto! Non appena la scarpetta bucata e malconcia, riconosce sua sorella, decide di non farsi notare e si immerge sempre di più nell’asfalto, nascondendo la sua punta smussata nel grigio polveroso della strada.

Ma la scarpetta destra la vede e corre ad abbracciarla.

Le due scarpette sono diverse: una è rotta e l’altra è perfetta. Come fare per camminare insieme, per ballare e saltare? Passa di là una fata che le sente interrogarsi e subito con la bacchetta magica le rende identiche, usando come modello la scarpetta tutta rotta.

Finalmente insieme, le due scarpette sbiadite e bucate, camminano, saltano, danzano per le strade del mondo, finché un giorno, improvvisamente, ritornano rosse e brillanti.

La felicità non ha a che fare con la superbia, né con la vanità. La felicità ha a che fare con il cammino di due scarpe bucate su una strada. Prima un passo e poi un altro, in un movimento armonioso e febbrile.

La fiaba comincia in un cimitero, dove una ragazza orfana e povera è accucciata sulla tomba di sua madre. Celine non sa dove andare, non ha più niente, neanche le scarpe. È muta. Di là passa una ricca signora e con uno slancio di generosità decide di adottarla e di prendersene cura.

In un attimo la ragazzina si ritrova in una villa circondata da un fantastico giardino, ha una stanza di lusso con l’armadio pieno di abiti, giocattoli, libri, peluche e due servitori tutti per lei pronti a qualsiasi cosa pur di intrattenerla.

Celine riceve in dono le scarpette rosse con la raccomandazione di restare umile e generosa; ritrova la voce, si inorgoglisce, e comincia ad annoiarsi. La noia, il benessere, i capricci, la porteranno a rinnegare i valori più importanti, tra cui la gratitudine e l’altruismo.

Lascerà morire da sola la ricca signora per andare al ballo del re, ma verrà punita Celine: le scarpette rosse attaccate ai suoi piedi la costringeranno a camminare, a saltare, a ballare per i campi, nelle piazze, sui marciapiedi, al mare, sotto la pioggia, al sole, di giorno e di notte; e proprio di notte sarà la cosa più tremenda.

Perché non potrà più dormire. Danzerà, Celine, danzerà finché le scarpette rosse non perderanno nuovamente lucentezza e colore.

Domenica 12 febbraio 2023, ore 17.30

Factory compagnia transadriatica e Teatro Koi

presentano

PALOMA

ballata controtempo (Età consigliata 6-10 anni)

di e con Michela Marrazzi

musica Mattia Manco/Rocco Nigro

drammaturgia e regia Tonio De Nitto

cura dell'animazione Nadia Milani

puppet Michela Marrazzi


“Non piangermi, no, non piangermi

Perchè se piangi io soffro,

In cambio se tu canti per me

Io vivrò per sempre

E non morirò mai”.

La Martiniana


È un dialogo tra due anime “Paloma”. Uno scambio scenico ed emozionale tra il fascino di una bambola, che riproduce con grazia e minuzia la realtà dei gesti di una donna anziana, e quello della musica, che quei gesti li ispira, li accompagna, li asseconda.

È così che, in scena, Paloma è un’anima canterina, dai grandi occhi profondi, con i suoi bagagli pieni del tempo trascorso e che mai più ritornerà, perché il tempo si sa, divora le cose semplici, come l’infanzia, la giovinezza, l’amore, la vita.

Con lei c’è un’altra figura che aspetta, osserva, scandisce e determina silenziosa il compiersi di questo viaggio e per farlo utilizza uno strumento musicale ed un metronomo. È una presenza misteriosa quella del tempo o chissà chi e Paloma cerca ingenuamente di sfuggirgli con il suo carico di ricordi.

In scena Michela Marrazzi, con la sua la bambola, una marionetta ibrida in gommapiuma a cui ha donato forma, gesti e anima e un musicista, Rocco Nigro, con la sua fisarmonica ad attraversare le emozioni di questo viaggio.


Domenica 19 marzo 2023, ore 17.30

Koreja in collaborazione con Babilonia Teatri

presentano DIRE FARE BACIARE LETTERA TESTAMENTO

(Età consigliata 6-10 anni)

di Valeria Raimondi, Enrico Castellani con Giorgia Cocozza, Carlo Durante, Anđelka Vulić


Dire fare baciare lettera testamento è un’ode al bambino. È un canto alla sua bellezza, alle

potenzialità che ogni bambino racchiude dentro di sé, all’infi nita gamma di possibilità che ognuno di noi ha davanti quando nasce.

Dire fare baciare lettera testamento è il nostro personale manifesto dei diritti del bambino. Rifl ette su un tempo, il nostro, e su una società caratterizzati da ritmi sempre più frenetici ed accelerati dove spesso i bambini vengono trattati come piccoli adulti, senza rispettare i loro tempi, i loro bisogni e senza riservare loro ascolto adeguato.

Lo spettacolo attraverso diversi quadri che si susseguono con ritmo travolgente mostra e fa vivere come un bambino abbia bisogno di fare esperienze, di come abbia bisogno che gli vengano accordate stima e fi ducia.

Dire fare baciare lettera testamento è una proposta di gioco rivolta ai bambini, ai loro genitori, maestri e agli adulti in genere. È un invito a scoprire le possibilità del fare, del fare da soli, del fare insieme.

Lo spettacolo non racconta una storia, ne racconta tante. Racconta di come il gioco per un bambino sia importante e necessario quanto l’aria che respira. Racconta dei mondi che il gioco contiene e dischiude, di come il gioco sia spazio in cui crescere e confrontarsi, conoscere e conoscersi.

Si gioca perché giocare è il lavoro dei bambini. Per giocare però servono delle condizioni che lo permettano e queste condizioni non sono i bambini a doverle creare, sono i grandi. Per giocare servono i bambini non i giochi. Un bambino appena nato conosce il mondo intero, da lassù, dal mondo dei bambini, ha visto tutto. Più di ogni altra cosa un bambino appena nato sa quali sono i suoi diritti.


Un bambino ha diritto al dialogo. / Ha diritto alla quiete e al silenzio. / Ha diritto ad uscire quando piove, a giocare con l’acqua, a saltare nelle pozzanghere e a bagnarsi. / Ha diritto a piantare chiodi, a segare e raspare legni, a scartavetrare, a incollare. / Ha diritto a rompere le uova, a sbatterle e a impastare l’acqua e la farina. / Ha diritto a giocare con la terra, a fare torte di fango e castelli di sabbia. / Ha diritto agli odori. / Ha diritto al buio, a giocare con le ombre e le pile. A dormire la notte all’aperto. / Un bambino ha diritto all’alba e al tramonto. / Ha diritto alle sfumature, / al sole che sorge, / all’aurora, / ha diritto al crepuscolo, / ha diritto ad ammirare la notte, la luna, le stelle / ha diritto ad incontrare i fantasmi e ad avere paura.





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