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"Il gilet" di Silvio Perrella, con Sonia Bergamasco

Nell’ambito della rassegna "Il sogno reale. I Borbone di Napoli"



di Anna Cascella

Domenica 13 giugno 2021 l’elegante Sonia Bergamasco ha letto “Il gilet” di Silvio Perrella, per la sezione Progetti Speciali “Il sogno reale. I Borbone di Napoli”. L’iniziativa, ideata da Ruggero Cappuccio per il Campania Teatro Festival e a cura di Marco Perillo, è dedicata alle meraviglie dell’epoca borbonica attraverso il focus su un periodo storico i cui fasti e i cui primati ancora sopravvivono tangibili a Napoli e nel resto del Meridione. In calendario sette scrittori italiani, Silvio Perrella, Emanuele Trevi, Wanda Marasco, Elisabetta Rasy, Viola Ardone, Pierluigi Razzano, Marco Perillo, che per l’occasione hanno scritto sette racconti ispirati a personaggi, storie, aneddoti e luoghi relativi all’epoca borbonica. A interpretarli nella splendida cornice della reggia di Capodimonte: Claudio Di Palma, Alessandro Preziosi, Lina Sastri, Euridice Axen, Alessio Boni, Iaia Forte e, appunto, Sonia Bergamasco che, per “Il gilet” ha messo in campo la sua voce suadente e armoniosa per accarezzare il testo di Perrella.

L’interpretazione efficace ha reso visivamente il tessere “di fili luccicanti di sfumature arcobaleno” di Blimunda. Blimunda realizzava abiti commissionati da Isabella, donna nobile e capricciosa, con la quale si incontrava a San Leucio dove la sapiente sarta viveva.

Il gilet, indumento protagonista del testo, pur essendo maschile passa da una donna all’altra, proprio come fanno gli uomini; ciò avviene anche grazie alla seta, tessuto preferito da Isabella per la sua manifattura, capace di accarezzare la pelle fino a penetrare con le sue mille trame ogni poro dell'epidermide.

Interessante e molto evidente è stata anche la nitida e affascinante immagine che viene fuori dal libro dell’autore napoletano, di strade storicamente amene della nostra città. La location ha fatto la sua parte creando un'atmosfera suggestiva investendo tutti i cinque sensi: la vista, allietata dalla raffinatezza dell'interprete, l'udito deliziato dalla sua voce e dai mille suoni artificiali e naturali, l'olfatto capace di sentire gli odori che solo la vegetazione del Bosco sa dare, il gusto addolcito dall'aria fresca della sera e il tatto che attraverso la nudità dei piedi nell'erba mi ha riportato alla memoria il film "A piedi nudi nel parco", restituendomi un senso di libertà e positività.

Un gradevole battesimo di ritorno alla vita normale, dovuta alla pandemia per Covid-19, anche per la visione di performance teatrali e di tutto il bello che l'arte, nei suoi aspetti più svariati, ci può offrire.


© RIPRODUZIONE RISERVATA





1 bình luận


Thành viên không xác định
16 thg 6, 2021

Recensione di alto profilo! Da consigliare

Thích
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