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Eugenio Bennato “Welcome to Napoli”

“W chi non conta niente” al Trianon Viviani



Eugenio Bennato “Welcome to Napoli”

di Rita Felerico


Tanti i ricordi, ma ancor di più sono state le nuove e diverse emozioni suscitate dalle voci e dai suoni che hanno accompagnato Eugenio Bennato nel concerto “W chi non conta niente” al Trianon Viviani sabato 30 aprile. Eugenio ha chiuso un tour di successo che lo ha visto protagonista in varie città italiane ed estere. Accompagnato da una parte dei componenti della sua ensemble del Sud, Ezio Lambiase (chitarra classica e chitarra elettrica), Mujura (chitarra acustica e basso), Sonia Totaro (voce e danza) e Francesca Del Duca (voce e percussioni), ha rivisitato con nuovi ritmi vecchi successi e presentato la canzone inedita “Welcome to Napoli” inclusa nel nuovo disco che uscirà a fine 2022.Welcome to Napoli è la mia storia insieme a quella della mia città. C’è sempre stata in Napoli quella mentalità che viene da lontano, dalla Magna Grecia: una città dove si sente il respiro del mare e l’anima di chi viene dal Mediterraneo, accolto dopo un lungo viaggio”, così ha dichiarato in una intervista e sul palco del Trianon . Ma questi sono stati sempre temi della sua musica e della sua parola, accompagnata al suo indefinibile amore per il Sud, alla conoscenza approfondita della sua storia, dei suoi dolori, fusi con la storia dei popoli che vengono dall’altra sponda del Mediterraneo. L’ascolto dei ritmi, delle armonie, del linguaggio di civiltà parallele alla nostra, ritrova in un comun denominatore la storia e la vita di tutti i sud del mondo, aperti spazi di accoglienza, dove le diversità coabitano e si parlano più che in altri luoghi del mondo, quei sud dove le contraddizioni vivono, si osservano, si esprimono in un interrotto dialogo di disperata comprensibilità. “La musica che mi ha attratto da sempre è essenzialmente un “affare di sud”, una “questione meridionale”, appunto, canta e scrive nel suo libro Ninco Nanco deve morire - Viaggio nella storia e nella musica del Sud. Ed è da sempre che Eugenio canta chi non conta niente, dei briganti, di coloro cioè che non hanno riconosciuta nessuna giustizia. Ma i briganti non muoiono mai e con le sue canzoni racconta dei briganti di ogni latitudine, dal passato fino ad arrivare ai briganti dei nostri giorni, coloro che si oppongono al triste appiattimento del mondo virtuale. E così le ultime parole del libro citato: “Un po’ come successe al maledetto, indifendibile, inesistente Ninco Nanco, che dopo essere stato eliminato da un confuso proiettile nel 1864 è stato ucciso ancora migliaia di altre volte, giorno dopo giorno, per centocinquant’anni”. E passando per la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Musicanova, il grande sodalizio con Carlo D’Angiò, l’esperienza di Taranta Power, Eugenio entra a far parte della storia della musica e della tradizione della musica partenopea. I suoni popolari, il folklore e la sapienza popolare delle quali vivono le sue canzoni attraversano le storie e la storia di tante donne e uomini che della loro vita e del loro lavoro ne fanno – ieri come oggi – un valore e un motivo di libertà, scelte che camminano in modo continuo e contrario opponendosi alla guerra: “Questa è una guerra maledetta”, scrive con D’Angiò nel brano Mille. E ancora maledetta è la guerra che si affaccia oggi sugli usci delle nostre case. Ed è per diffondere e cantare un messaggio di pace che durante il concerto – collaborando con il Conservatorio San Pietro a Majella - Eugenio Bennato ha interpretato il suo ultimo brano “Welcome to Napoli” insieme alla cantante ucraina Juliana Pylypiuk, alla pianista Tetyana Sapeško, di origine russa e ucraina, e la violinista russa Inna Kulikova, per sottolineare la necessità, il bisogno, la fame che abbiamo dello spirito della pace, del sentimento della condivisione delle culture e della fratellanza tra i popoli.

Un concerto che nella forza delle parole e della musica ha saputo unire in una sola emozione varie generazioni, dimostrando ancora una volta e simbolicamente la grande capacità creativa di Eugenio: “Ma che sono l’acqua e la rosa, / una scusa per cantare/ e per dirvi tutte le cose / che ci fanno innamorare” – da L’acqua e la rosa di Eugenio Bennato.


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