La rassegna di musica e teatro itinerante nei più bei luoghi di Napoli
Di Paola de Ciuceis
Edizione numero dieci per Wunderkammer, la rassegna di musica e teatro itinerante nei più bei luoghi della città affidata alla direzione artistica di Diego Nuzzo che, tra estate e inverno, delizia il pubblico cittadino e non con spettacoli e concerti di pregio la cui straordinaria bellezza, oltre la qualità dei testi, dei loro interpreti e delle regie, è nell’offrire ogni volta un palcoscenico di verso, sempre di indiscutibile bellezza storico-artistica e monumentale. Al via venerdì di questa settimana, 28 ottobre, nel teatrino di Palazzo Donn’Anna con la Compagnia del Demiurgo che porta in scena “L’importanza di chiamarsi Ernesto”di Oscar Wilde per la regia di Carlo Sciaccaluga, la programmazione di Wunderkammer riparte proprio dove si era conclusa. E riunisce, sotto il titolo “Ovunque e allo stesso tempo qui”, 18 appuntamenti. Un venerdì dopo l’altro, in spazi tutti da scoprire e apprezzare come la sala delle Colonne del complesso dell’Annunziata e quella del Capitolo del complesso di san Domenico Maggiore, gli ambienti underground delle antiche Carceri del Castel dell’Ovo, la chiesa di San Severo al Pendino e numerose altre che si aggiungono alle tante già frequentate in questi anni - il museo Cappella Sansevero, le Catacombe di San Gennaro, il cimitero delle Fontanelle, l'Acquedotto Augusteo del Serino, la Certosa di San Martino, il Real Orto Botanico, il giardino del monastero seicentesco di San Nicola da Tolentino, la sala Vasari del complesso di Sant’Anna dei Lombardi, tanto per dirne alcune.Tra vecchi e nuovi partner che apriranno le porte location già molto amate, per esempio, le due sedi della Fondazione Pietà dei Turchini di san Rocco a Chiaia e di Santa Caterina da Siena ola cripta del complesso dei Vincenziani ai Vergini, l’associazione UnderNeaTh, la Cappella dei Musici dell’Ecce Homo e la Galleria d’arte Andrea Nuovo Home Galleryci sarà, come sempre, da vederne di belle. Nuove le sinergie con la Fondazione Santobono Pausillipon per una serata nell’ex ospedale Ravaschieri e con l’istituto Pontano aprirà il Salone degli Specchi. Chi vedremo o ascolteremo? Il cartellone è lungo e articolato ma spigolando qua e là si trovano i nomi di Giulio Martino Quartet/New York stories, di Antonella Morea che mette in scena Annibale Ruccello edi Anna Gualdo in “La banalità del male” di Hannah Arendt, un “Amleto” di Giovanni Meola, un concerto di Condorelli -D'Argenzio duo/From the soul; ancora, Roberto Azzurro, Rosaria De Cicco, Paolo Cresta, Antonella Romano e Rosario Sparno , Niko Mucci e Roberto Cardone, Francesco D’Errico al pianoforte in trio con Marco de Tilla al contrabbasso e Marco Fazzari alla batteria.Tutto, senza mai distogliere lo sguardo da alcune encomiabili iniziative: il Progetto giovani che riserva, in forma totalmente gratuita, una quota pari al 10% dei posti disponibili ai minori di 28 anni;il Progetto Refugees Welcome Italia che offre ai ragazzi del programma occasione di vedere spettacoli e di lavoro come assistente di sala; Progetto Onlus Tesfà pro Hewo che si occupa dello sviluppo autonomo delle Comunità in Eritrea ed Etiopia.Insomma, uno scrigno di opportunità culturali tra spazi d’autore che ogni anno ritorna senza il sostegno di fondi pubblicima solo grazie supporto di imprenditori illuminati e appassionati mecenati che scendono in campo accanto al pubblico.
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