Drammaturgia Gabriele Di Luca regia Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti Capodimonte – Cortile della reggia - 17, 18 giugno ore 21.00 – Nell’ambito del Campania Teatro Festival - Debutto assoluto
di Rita Felerico
Napoli – Promossa a pieni voti Beatrice Schiros : si misura per la prima volta con una forma di spettacolo particolare, la stand up comedy, un modo di far teatro nato soprattutto in America - dove si consolida – che in Italia è abbastanza seguito anche se il pubblico in generale non è sufficientemente preparato e abituato ai suoi toni e ai suoi riti. Il palcoscenico del Campania Teatro Festival è stato il luogo adatto per l’atteso debutto e il bellissimo cortile della Reggia di Capodimonte è risultato sold out per entrambe le sere (17 – 18 giugno u.s. ), con posti a sedere aggiunti all’ultimo minuto.
Il pubblico desiderava applaudire una delle protagoniste della serie Monterossi, la vincitrice del premio Mariangela Melato come migliore attrice per lo spettacolo "Thanks for vaselina" di Carrozzeria Orfeo, del Premio Hystrio per lo spettacolo "Animali da bar" sempre di Carrozeria Orfeo, una compagnia che ha calcato più volte a Napoli il palcoscenico del Teatro Bellini. Migliore Attrice al Roma Web Festival nel 2017, in nomination come migliore attrice al Festival Die seriale 2018 in Germania per la serie web Caronte , Bea – come si è spesso autoappellata durante il monologo – ha vinto la scommessa che con Gabriele Di Luca aveva lanciato, quasi come una sfida. Dichiara infatti in una intervista : “ Con Gabriele abbiamo deciso di rischiare, di giocare sul mio carattere dissacrante, spavaldo, audace per cui non scandalizzatevi se, parlando della mia attività sessuale, dirò frasi come “sono 10 anni che lei non vede la luce del giorno”, perché poi poco dopo potreste stupirvi nel provare commozione mentre affronto un tema delicato come quello della morte dei genitori. Non si ride soltanto. Perché così è la vita”.
Ed è la vita che si racconta in quest’ora e 10 minuti di spettacolo , con tutti i suoi topos, i suoi abituali temi di confronto, di dolore, di lotta fra i sessi, di incomprensioni, il tutto in una chiave elegantemente ironica, dove anche il piglio autobiografico viene utilizzato senza enfasi. “ Da subito ho detto a Gabriele che io non volevo fare la comicità da Zelig, quella della gag fine a sé stessa; è un linguaggio che non mi appartiene. Io voglio parlare di cose in cui tutti si possono riconoscere, e anche se sono spudorata nelle parole, ho sempre fatto molta attenzione all’idea, al pensiero che esprimevo, al contenuto. La forma, bah, quella è secondaria, quella sì che può far ridere. Ma il contenuto no, il senso di ciò che dico voglio che arrivi”. Del resto la cifra di Carrozzeria Orfeo è stata sempre quella di dire la verità anche con un linguaggio equilibratamente comico, senza filtri, senza falsi perbenismi, senza facili moralismi. Anzi, i personaggi interpretati da Beatrice sono sempre stati molto forti, dissacranti, senza peli sulla lingua e in questo monologo, molto ironico e travolgente anche quando coinvolge i pubblico con domande e richieste di giudizi, viene fuori tutto il suo piglio femminile con il quale ,si comprende, Bea non ha ancora definitivamente fatto i conti.
Questo rimanda anche al significato del titolo del monologo, Stupida Show! (capitolo 1 – cattivi pensieri ) che Bea spiega con chiarezza : “ Di stupido in questo lavoro c’è tutto. O meglio, ci sono al suo interno temi stupidi e altri meno perché si riflette anche molto, ci si mette in discussione ad ascoltare certi aneddoti. Abbiamo, però, pensato che l’aggettivo stupida rimandasse già di per sé a qualcosa di divertente e anche alla mia persona, a come sono io nella vita perché… io sono stupida. Non ignorante, ma una stupidella diciamo così, sempre pronta alla battuta, a far ridere gli altri. I cattivi pensieri, invece…eh…i cattivi pensieri sono tutti quelli che affronterò usando un linguaggio politicamente scorretto per raccontare della mia vita, delle mie esperienze, delle mie aspettative e non solo”.
Si deve ascoltare, gustare, vedere il monologo di Beatrice Schiros, StupidaShow! è tutt’altro che banale, anzi dalla banalità che permea la vita di tutti i giorni invita a guardarci e guardare le cose che accadono con sguardo più libero, sincero, leggero ma non per questo meno responsabile. Le mamme truccatissime già da prima mattina quando accompagnano i figli a scuola, lo spettro della menopausa, il rapporto genitoriale, la fissa per le diete e così via.
Penso alle voci femminili del teatro e dello spettacolo nel panorama italiano ; dimostrano di essere più ricche di spessore, di presenza scenica , di senso e arguzia teatrale anche in un campo scivoloso come la comicità. Paola Cortellesi, Caterina Guzzanti, Virginia Raffaele, Geppi Cucciari e tante altre, fino a ricordare, con amore, le fantastiche Anna Marchesini e Franca Valeri.
L’ intervista a cui si fa riferimento nell’articolo è tratta da Teatropoli ed è del 14 giugno 2022 ed è a cura di Francesca Ferrari
COPRODOTTO DA CARROZZERIA ORFEO, LA CORTE OSPITALE, ACCADEMIA PERDUTA – ROMAGNA TEATRI, FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – CAMPANIA TEATRO FESTIVAL
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