Campania Teatro Festival – progetto speciale : Il sogno reale. I Borbone di Napoli - ideato da Ruggero Cappuccio e curato da Marco Perillo
di Rita Felerico
Napoli – Il sogno reale. I Borbone di Napoli, progetto varato con successo di pubblico e critica lo scorso anno, ideato da Ruggero Cappuccio – direttore artistico del Festival – e curato da Marco Perillo torna anche in questa edizione 2022 del Festival con i racconti di sette giovani scrittrici / ori e interpreti di rilievo come Cristina Donadio, Elena Bucci, Chiara Muti, Elio De Capitani.
Ad inaugurare, sul palcoscenico allestito ai piedi dell’antica affascinante quercia del prato reale ( già da sola uno spettacolo ), la voce di Stefania Rocca e l’ intrigante testo di Benedetta Palmieri. La penna un po' noir della scrittrice, autrice del fortunato testo Funeracconti , tornata dopo dieci anni alla scrittura con il romanzo del 2021 Emersione ( proposto per il premio Strega ), ci propone quarantadue coltellate.
Scrive Alexandre Dumas :“ Si ricorda l’omicidio di Gianpietro, che nel 1821 cadde colpito sulla soglia della porta da quarantadue pugnalate “, e se non fosse per Dumas nessuno si ricorderebbe di questo sconosciuto morto, al quale la scrittrice dona voce; si racconta e racconta la sua vita descrivendo come le coltellate gli vengono inflitte, da chi e dove, in che parte del corpo, ognuna ha un significato, materiale e spirituale, e ognuna segnando le ferite segna un momento dell’ esistenza, un sentimento. Lo stesso coltello, passato di mano in mano, ferisce corpo e anima di Gianpietro che si narra quasi come se osservasse da lontano la scena della sua morte, si guarda morire, sentendo disfare il corpo e la vita che man mano lo abbandona, mentre si chiede il perché di questa vendetta, il motivo di tanto odio.
Stefania Rocca è senza dubbio una beniamina del pubblico; ha lavorato con Gabriele Salvatores, con Jean – Luc Godard, in USA, con il quale ha girato Inside/Out, con Anthony Minghella, con Abel Ferrara, i fratelli Taviani, Dario Argento, Cristina Comencini. E molto l’abbiamo ammirata in varie fiction accanto ad Alessandro Gassmann, Alessandro Preziosi, Luca Zingaretti. Una professionalità acquisita sul campo e riconosciuta da critica e pubblico.
In questo reading, il tono delicato della sua voce spesso contrastava -a volte piacevolmente- con il contenuto forte delle parole, ma purtroppo la qualità della resa ha perso tono ed efficacia scivolando sulla pronuncia delle sole tre parole in lingua napoletana contenute nel testo, parole peraltro semplici e spesso ascoltate. Da una attrice che ha imparato – per ragioni di copione – l’inglese antico, la pronuncia in lingua napoletana di sole tre parole non dovrebbe costituire un problema.
Il reading è caduto così in una forma di piatta lettura, poco appassionata, ma la forza delle parole ha mantenuto alta l’attenzione; meritava ben altra interpretazione.
©Riproduzione Riservata
Comments