Drammaturgia e regia Marcela Serli da Le Troiane di Euripide Capodimonte – Cortile della Reggia 1, 2 luglio ore 21.00 - debutto assoluto nell’ambito del Campania Teatro Festival 2022.
di Pino Cotarelli
Napoli – Progetto ambizioso e inusuale, che non sorprende chi conosce le rappresentazioni di Marcela Serli. L’autrice, infatti, ricorre spesso alla contaminazione dei linguaggi, nella sua propensione alla sperimentazione e col gruppo Atopos vuole un teatro che sia luogo di visibilità di ogni condizione umana, dove poter trattare anche temi dell'intolleranza politica e morale, dell'identità di genere e del disagio psichico. Questa volta l’obiettivo è dare voce al femminile donne, trans o transgender che risultano troppo spesso vittime, attraverso la voce delle Troiane, ormai schiave dei Greci. Una prova di coraggio, quindi, questa sua rilettura de Le Troiane di Euripide, dal titolo: LE TROIANE, LA GUERRA E I MASCHI - Una Re-Visione necessaria, presentata nell’ambito del Campania Teatro Festival 2022, con spunti attinti anche da altri autori come Jean Paul Sartre, il filosofo trans Paul B. Preciado, Judith Butler, Adrienne Rich, Virginia Woolf, Byung-Chul Hanche. La realizzazione di una complessità che può risultare anche dispersiva. Proiezioni di immagini nel fondo per testimoniare condizioni e lotte femminili, oltre a precisazioni storiche di supporto mnemonico, agli avvenimenti in corso sulla scena. Siamo alla fine della guerra, con Troia ormai caduta, negli ultimi attimi di disumanizzazione. Uomini tutti uccisi e donne da assegnare ai vincitori come schiave. I tristi dialoghi tra le donne per il destino infame per le assegnazioni stabilite dai Greci: Cassandra ad Agamennone; Andromaca a Neottolemo; Ecuba a Odisseo, con Troia ormai distrutta che resiste nei loro pensieri e nel desiderio di ricostruirla, …chissà forse un giorno. La tragedia di Astianatte, figlio di Andromaca avuto da Ettore, ucciso per evitare che possa vendicare il padre, riconsegnato ad Ecuba per il rito funebre. Ma anche uno pseudo agone giudiziario per stabilire le responsabilità dello scoppio della guerra, in cui Elena si difende ricordando il giudizio di Paride e l'intervento di Afrodite, ma Ecuba accusa la donna di essere fuggita con Paride perché attratta solo dal lusso e dall'adulterio. Anche Cassandra predice le disgrazie che attenderanno lei stessa e il suo nuovo padrone, una volta tornati in Grecia. Nello sfondo il gioco degli dei ,con un’insolita alleanza per punire la distruzione di Troia. All’altezza dei ruoli l’intera compagnia: Eva Robin’s, Noemi Bresciani, Ana Facchini, Ira Fronten, Luce Santambrogio, Caterina Bonetti e la stessa Marcela Serli che, oltre ad autrice e attrice, ha coordinato anche la regia.
Lo spettacolo, prodotto da Fondazione Campania dei Festival – Teatro Nazionale di Genova – Teatro Nazionale di Nova Gorica (Slovenia), Fattoria Vittadini, in Collaborazione con Olinda, Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse Onlus-, Compagnia Teatrale Atopos, Centro di Studi di Genere dell’Università di Trieste, Artisti Associati di Gorizia, sorprende anche per momenti di teatro nel teatro, dove le attrici, come in un gioco, si spogliano dei loro ruoli, per commentare preferenze, fragilità e realtà della loro umanità, prima di rientrare di nuovo nei loro personaggi. Ma già dall’ingresso del pubblico in sala, presente sulla scena, uno storico esperto che tenta di dare cenni sulle troiane, da una moderna aula ed inizio a sorpresa.
Il tema della guerra ritorna sottoforma di racconto, mentre si fa ancora realtà oggi indicando che l’uomo non ha imparato ancora nulla dalla storia.
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