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Ctf - Da Una Remota Andalusia - Il ritorno di Wallada

Con Maram Al Masri, Valerio Celentano (chitarra), Marco Cuciniello (contrabbasso)

Musiche Di Marco Cuciniello, Gaetano Pomposelli In Collaborazione con Casa Della Poesia Di Baronissi

Capodimonte – Giardino Dei Principi 1 Luglio Ore 19.00



Foto di Anna Abet

di Rita Felerico


Napoli – Quest’anno la sezione letteratura del Campania Teatro Festival, organizzata in collaborazione con Vesuvio Teatro, ha come parola ispiratrice lontano, parola amatissima da Giacomo Leopardi, scrive nel libro di presentazione il curatore dei sei appuntamenti Silvio Perrella, perché poesia è andirivieni di vicino e lontano e Silvio inaugura con i versi di Fabrizia Ramondino letti da Arturo Cirillo, conducendoci poi in un viaggio immaginario che attraversa il lontano di Franco Arminio, di Giuseppe Cederna, di Giuseppe Scartaghiande.

L’incontro del 1 luglio nel giardino dei principi della Reggia di Capodimonte sotto l’accogliente chioma di un gigantesco, ombroso, amoroso e misterioso albero di canfora è stato uno dei più affascinanti. Ospite la poeta Maram al-Masri, nata in Siria – Lattakia- sulle rive del Mediterraneo, ma adottata da Parigi, dove vive dal 1982. Già a Napoli nel 2019 durante la dodicesima edizione del Napoli Teatro Festival , dove aveva presentato il suo libro di versi Anime scalze in un inconsueto luogo, Palazzo Cellamare, ritorna in questo 2022 con Il ritorno di Wallada, silloge con testo italiano e arabo pubblicata da Multimedia . Il reading di Maram rafforza la collaborazione con la Casa della Poesia di Baronissi - da tempo luogo di incontro dei poeti contemporanei- un luogo di utopia realizzata , la definisce sempre Silvio. La traduttrice dei versi di Maram è infatti co - fondatrice della Casa, è Raffaella Marzano, che meravigliosamente ha traslocato i suoni e le parole della poeta nel nostro mondo senza nulla demolire del suo.

La leggenda di Wallada, figlia del califfo di Cordoba, poeta, donna andalusa di un tempo molto lontano da noi, regina senza scettro, innamorata di Damasco, sua città natale, dei profumi e dei colori della sua terra, narra di una donna vicina al nostro sentire più di quanto si pensi. Ereditò i beni del padre, inventò un luogo per recitare poesie e insegnarle alle donne di ogni ceto sociale. Per questo viene riproposta da Maram che in lei si è identificata, leggendola come simbolo di libertà e dello spirito e della natura delle donne musulmane.

Cosa è per te lontano ? chiede Silvio alla poeta. “ Il lontano a volte sono le persone che vivono accanto a te, è lo straniero che si avvicina avendo fiducia in te – risponde Maram – Ma in questo secolo non cè più lontananza e anche quando non possiamo toccarci possiamo vederci” . E cosa è per te la poesia?, chiede ancora Silvio. ”La poesia è dovunque, anche in una mamma che frigge le patatine, in una casalinga che apre le finestre per far entrare la luce del sole – risponde Maram – la poesia è l’ombelico del mondo, è ovunque e illumina la vita”.

Accompagnata da due musicisti, VALERIO CELENTANO (CHITARRA), MARCO CUCINIELLO (CONTRABBASSO), Maram ha aperto la strada all’immaginazione, con il tono dolce e ovattato della sua lingua; le parole tradotte sullo schermo seguivano la sua voce e i ritmi della musica. Un incontro dal sapore di meraviglia e pace, di incontro, di dialogo fra mondi diversi, come solo la poesia può fare.

Che tutte le finestre siano spalancate alle anime / accompagnate dalle colombe e dallo scroscio della pioggia. / Le tombe non hanno porte né finestre / Il nostro cuore è la finestra da cui / passa la libertà / lascia che sia / aperto / aperto / spalancato…

( da il ritorno di Wallada - ed. Multimedia pag.83 )

Foto di Anna Abet

© Riproduzione Riservata


Foto di Anna Abet

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