Alla decima edizione la rassegna diretta da Giovanni Meola
di Alex Capuozzo
Domenica 3 luglio ha preso il via l'undicesima edizione della rassegna Teatro alla Deriva, la decima sotto la direzione artistica di Giovanni Meola. Quattro spettacoli, fino al 24 luglio, in scena alle Terme – Stufe di Nerone. Caratteristica che rende unica nel suo genere la manifestazione e che il palcoscenico è una zattera, una pedana galleggiante al centro di una grande piscina termale.
Recitare su una zattera implica che non ci sono quinte, non ci sono sipari, non ci sono uscite d'emergenza. Recitare sull'acqua impone scelte stilistiche e soluzioni fuori dall'ordinario.
“Cazzimma&Arraggia”, il primo spettacolo in cartellone risponde perfettamente alle esigenze della serata. Mentre gli spettatori affollano l'anfiteatro allestito bordo vasca, se non è stato sold-out poco c'è mancato, i due attori protagonisti della storia sono già in scena. Ciondolano, preparano il caffè, giocano a carte.
Siamo nel giugno 1984, due dirigenti della S.S.C. Napoli, Eduardo "Dino" Celentano e Antonio "Totonno" Juliano, (in realtà i due nomi non vengono mai esplicitamente detti ma è ovvio che sono loro n.d.r.) sono chiusi in un albergo di Barcellona, inviati dal presidente Ferlaino per portare a Napoli il calciatore più forte del mondo. Tutta l'azione si svolge in un unico ambiente e gira attorno un telefono che mette i due in relazione con il mondo esterno e i suoi caratteri.
Il meccanismo è quello della "strana coppia", difficile non pensare a Neil Simon. L'esuberante dirigente ed il vecchio campione mettono su una serie di gag e dinamiche che compongono la narrazione. Curiosamente la storia letteralmente si veste e diventa concreta con lo svolgersi dell'azione. I due protagonisti iniziano in mutande e terminano la loro rappresentazione elegantemente vestiti.
Dalla cornetta del telefono partecipano i comprimari della storia: il presidente nel Napoli, il portiere dell'albergo, José Altafini e i dirigenti dell'odiata Juventus che provano a soffiare l'affare al Napoli a suon di miliardi, il manager del pibe. D10s no, non partecipa, non si sente e neanche si intravede. È solo uno spirito che aleggia sulla zattera.
Protagonisti dello spettacolo sono Errico Liguori nella parte di Dino, diplomato dell'accademia Silvio D'Amico e Fulvio Sacco, attore con diverse esperienze alle spalle nel ruolo di Totonno. Fulvio firma lo spettacolo con Napoleone Zavatto giovane autore proveniente del DAMS di Torino.
Lo spettacolo scorre, diverte, il pubblico apprezza. Il testo vivacizza quella che deve essere stata una lunga e sofferta trattativa, raccontandola come l'avventura di due giovani e scapestrati dirigenti sportivi posseduti dalla “cazzimma” e dalla rabbia tipica di chi è alla ricerca di un riscatto sociale che non arriva mai. E la speranza del riscatto sociale, a Napoli, negli anni Ottanta, passava per uno scudetto tricolore cucito sulla maglia azzurra di undici calciatori. Diego, datevi voi la spiegazione che più vi aggrada, era la speranza di una intera città.
Il prologo introduttivo si poteva evitare, così come anche alcune pause nell'azione prese per spiegare al pubblico cosa sta accadendo nella storia. È stato come se gli autori non si fidassero completamente del copione ed hanno offerto alla platea dei sottotitoli esplicativi.
“Cazzimma&Arraggia” è un debutto felice per il Teatro alla Deriva, considerato anche che, come sottolineato dallo stesso Giovanni Meola, anima un territorio povero di iniziative. Se a Napoli è in pieno svolgimento il Campania Teatro Festival, il territorio flegreo risponde con i suoi migliori talenti.
© Riproduzione Riservata
Comments