Al via la sezione Letteratura con un doppio appuntamento: i versi funambolici napoletani di Salvatore Di Natale in controcanto ai versi milanesi di Franco Loi
Un omaggio a Bagnoli, luogo termale amato fin dall’antichità, nel progetto musicale Bandita Bagnoli del M° Marco Zurzolo
Per la sezione Osservatorio, la prova aperta che anticipa il debutto di Il mio nome è Cassandra scritto, diretto e interpretato da Federica Bognetti
Prosegue il Campania Teatro Festival diretto per il quinto anno consecutivo da Ruggero Cappuccio e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano. Domani, martedì 15 giugno, tre appuntamenti che evocano il mito, chi della propria terra chi dell’antichità, chi attraverso la musica chi con il vernacolo sorprendente dei poeti o ispirandosi agli autori della letteratura mondiale.
E proprio la Letteratura riparte domani con una nuova edizione della sezione a cura di Silvio Perrella, dal titolo “Laggiù”, organizzata da Vesuvioteatro.org con il coordinamento di Brigida Corrado. «Laggiù, divinava Baudelaire, tutto è calma luce e voluttà. – scrive Silvio Perrella – E può certo anche essere il contrario. Ognuno ha la sua distanza da colmare, un laggiù da raggiungere e da frequentare. È un invito al viaggio». Questo viaggio metaforico accompagnerà il pubblico ogni sera fino al 21 giugno, dandosi appuntamento alle 19 nella Manifattura della Porcellana (Porta Miano) di Capodimonte. La partenza è un duplice incontro: quello tra i versi funambolici napoletani di Salvatore Di Natale e, a seguire, i versi milanesi di Franco Loi. “Fuir, là-bas, fuir…” con Salvatore Di Natale è un«Voyage au bout de l’ennui», questo il sottotitolo della performance che si presenta con un incipit mallarmeano: «Sì – scrive Di Natale, che ha sempre amato mescolare le lingue – il Poeta è (quasi sempre) un essere in fuga. E fugge lontano… da dove e per dove? Voilà la question. Laggiù verso… Novunque o Verso la Cuna del mondo?». “El blues di Loi”, un recital in cui un’attrice, Milvia Marigliano, un poeta, Igor Esposito, e un musicista, Ciro Riccardi, immergono il pubblico nei versi di una delle personalità poetiche più potenti del secondo Novecento italiano, Franco Loi, scomparso lo scorso gennaio. Ne nasce un blues dove il dialetto milanese, al quale Loi è sempre rimasto fedele, si alterna all’italiano e al napoletano, marcando il valore universale della sua poesia.
L’amore per un lembo di terra, in particolare quella di Bagnoli, o meglio Balneolis, luogo termale di grande bellezza e amato fin dall’antichità, ma anche luogo di grande fermento artistico nel tempo deturpato dalle azioni scellerate dell’uomo, è riverso nel progetto musicale in scena alle 21 nel Giardino Paesaggistico Pastorale (Porta Miano) di Capodimonte: “Bandita Bagnoli” di Marco Zurzolo, sassofonista originario proprio di Bagnoli che con la Banda MVM “Mamma Vita Mia” legata a uno dei lavori più importanti del Maestro Zurzolo “Ex-Voto” – nato dalla sua ricerca sulla musica popolare che accompagna il rito della Madonna dell’Arco – allarga i suoi orizzonti ed evolve partendo dal profondo amore per la città di Napoli e dalla volontà di rivalutarne il territorio attraverso la musica, l’arte, ma anche il racconto e la conoscenza della sua storia. «Inizia così il viaggio della banda – dichiara Zurzolo – un viaggio che parte da Bagnoli e giunge alle pendici del Vesuvio, un viaggio concreto, fattivo, dai colori accesi, con persone bizzarre con un unico obiettivo: attraversare la città portando, con la musica, tra le sue strade, la voglia di rinascita, la voglia di ringraziarla e restituirle la dignità che troppo spesso viene violata tradita e offesa dall’uomo. Un viaggio musicale fatto di amore: amore per la musica, amore per la tradizione, amore per l’umanità che attraverso la bellezza riscatta se stessa e torna a vivere la propria terra con orgoglio e consapevolezza». Il ricavato dello spettacolo, come per gli altri della sezione Musica del Campania Teatro Festival, sarà devoluto in beneficenza all’Ospedale Cotugno di Napoli.
Sempre nel Museo e Real Bosco di Capodimonte alle 21, ma nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano, ci sarà, per la sezione Osservatorio, la prova aperta che anticipa la prima assoluta programmata per mercoledì 16, di “Il mio nome è Cassandra”, scritto, diretto e interpretato da Federica Bognetti, una produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale e la compagnia Veranda Rabbit, che ringrazia Macrò Maudit Teater, Francesco Camattini, Kabbalah Centre Italia. La pièce è ispirata da Rudolph Steiner, George Steiner, Anton Cechov e Franz Kafka. Un’attrice denuncia lo Stato per violento abbandono e recita la sua ultima parte creando un vaticinio: la sparizione della voce dell’arte. Il progetto pone l’attenzione sul ruolo dell’artista, al cui centro c’è la figura dell’attore-creatore che sviluppa il suo multiforme ruolo. Diventa personaggio che dà voce a parole non sue, griot/tramandatore di storie, colui che tiene in vita le parole, canale con il Creatore. Sacerdote di un rito vivo con un interlocutore vivo, rito che non può esistere se non c’è qualcuno che lo ascolta. “Chi è oggi l’attore? Viene ascoltato? Se la profetessa/griot dimenticherà noi potremo ricordare, tramandare?Se lei sparisse la verità, la bellezza, la creazione sopravvivranno come desiderio nel cuore dell’uomo?”, si legge nelle note di regia.
E ancora, nel Museo Real Bosco di Capodimonte, prenotandosi un giorno prima, è possibile fare alle 18 una “Visita guidata al bosco” in bici che parte dal Punto di Raccolta del Belvedere (Porta Grande), per scoprire i viali e gli edifici storici del bosco verso i luoghi più lontani dello splendido giardino. Alle 18 nel Teatrino del Belvedere-Pagliarone (Porta Grande), all’ombra di un grande albero, i visitatori del Real Bosco potranno partecipare a “Come un albero la mia voce racconta”, ciclo di incontri a cura di Antonella Ippolito e Martina Baldi dove ci si ritroverà in cerchio a lavorare, attraverso immagini e racconti, sul principio della trasformazione e del nascere ogni volta nuovi a sé stessi per portare alla luce nuove parti di sé, arrivando a sperimentare nuove percezioni e vocalità primordiali.
Si ringraziano gli sponsor dell’edizione 2021 del Campania Teatro Festival: Enel, Mooney, Trenitalia, Md, Ferrarelle, Banca di Credito Popolare, Le Zirre Napoli, M.Car, Threesense.
Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni e gli eventi gratuiti ed è possibile acquistare i biglietti
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